ACI: sicurezza, mobilità intelligente, valori dello sport. Parte la campagna sociale dell’Automobil Club Italia

Due dei bambini protagonisti della campagna sociale Aci
ROMA - La mobilità sta cambiando, si è modificato il nostro rapporto con l’automobile, sono diversi i valori di riferimento, hanno conquistato priorità...

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ROMA - La mobilità sta cambiando, si è modificato il nostro rapporto con l’automobile, sono diversi i valori di riferimento, hanno conquistato priorità la sicurezza e il rispetto per l’ambiente, la condivisione e la connettività, e l’innovazione tecnologica ci propone a ritmo incalzante soluzioni diverse, inedite, da scoprire. Insomma, è in atto una profonda trasformazione e tutto ciò ci consegna l’opportunità di dar vita a una nuova cultura della mobilità: più dinamica, più razionale, più flessibile; capace di interpretare i cambiamenti in atto e di assecondarli con comportamenti virtuosi, responsabili.

 

L’ACI in prima linea. Da tempo si sentiva l’esigenza che qualcuno prendesse seriamente coscienza di tutto ciò e si facesse carico di “scendere in campo”, con iniziative concrete mirate a responsabilizzare la collettività sui mutamenti in atto. E chi poteva schierarsi in prima linea se non l’Automobile Club d’Italia? Da oltre un secolo titolare del ruolo di guida del movimento automobilistico italiano, nel proprio statuto l’ACI ha tra le priorità proprio le funzioni di promozione, controllo e indirizzo normativo del settore automobilistico. E l’attuale presidente, Angelo Sticchi Damiani, ha dimostrato puntualmente di avere a cuore la questione.

TV e giornali. Non sorprende dunque la decisione di avviare una grande campagna sociale per promuovere una nuova cultura della mobilità. L’iniziativa, avviata con il patrocinio della presidenza del Consiglio dei ministri e del ministero dello Sport, è partita il 26 novembre e si protrarrà per tre settimane, con una serie di spot televisivi e con presenze sui principali quotidiani per approfondimenti e focus formativi.

Tre temi centrali. Cuore della campagna tre grandi temi: sicurezza stradale, mobilità intelligente, sport motoristici. In una nota diffusa dall’ACI viene spiegato che la sicurezza stradale richiama i comportamenti alla guida corretti, gli sviluppi nella sicurezza passiva e attiva dei veicoli con la guida assistita, l’evoluzione dei sistemi di regolazione dei flussi di traffico e il dialogo tra mezzi di trasporto. La mobilità intelligente racconta le nuove formule di utilizzo dei veicoli, l’interoperabilità tra mezzi individuali e collettivi, le applicazioni digitali e lo sviluppo dell’alimentazione elettrica. Attraverso gli sport motoristici, infine, si vogliono raffigurare gli sviluppi tecnologici più avanzati, di cui le auto da competizione sono vettore insostituibile verso le auto di ogni giorno, evidenziando, allo stesso tempo, i positivi valori dello sport: dal riguardo verso tutti (a partire dagli avversari), all’eguaglianza tra i sessi, dall’attenta preparazione alla concentrazione alla guida.

Sticchi Damiani. «Con questa grande campagna sociale l’ACI parla della mobilità di oggi e del prossimo futuro, una mobilità fatta di maggiore sicurezza, di alimentazioni alternative, di servizi digitali attesi dai cittadini. Come protagonisti-testimonial, abbiamo scelto i bambini – ha spiegato il presidente di ACI Angelo Sticchi Damiani – per due ragioni: perché sono quelli che ci fanno le domande più importanti e più difficili; domande alle quali noi adulti dobbiamo dare risposta, e perché, con i loro gesti ingenui e spontanei, ci invitano a comportamenti di guida maturi e responsabili.»


Cultura in evoluzione. Dietro le quinte della campagna sociale ha svolto un ruolo importante anche Ludovico Fois, responsabile comunicazione e consigliere per le relazioni esterne e istituzionali dell’ACI, il quale ha tenuto a spiegare che “la campagna deriva dalla consapevolezza che queste trasformazioni riguarderanno a breve la quotidianità di decine di milioni di italiani e richiederanno innanzitutto un diverso atteggiamento, una diversa cultura dell’auto e del suo utilizzo. L’impegno di ACI – ha aggiunto - parte quindi dal bisogno di portare l’automobilismo italiano nel nuovo millennio, con una nuova cultura della mobilità che deve “farsi strada” in ognuno di noi, e per questa ragione abbiamo deciso di trasmettere gli spot sulle principali TV nazionali generaliste.” Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero