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TORINO - Il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso e il presidente dell’Anfia Roberto Vavassori hanno firmato a Palazzo Piacentini «un accordo strategico per la transizione del settore automotive». L’intesa con Stellantis è prevista entro 90 giorni. L’accordo identifica le priorità di intervento a sostegno degli investimenti delle imprese nei prossimi anni con l’obiettivo di stimolare l’incremento della produzione nazionale per raggiungere volumi superiori al milione di veicoli prodotti negli stabilimenti italiani.
A sostegno dell’accordo - che sarà rafforzato con tavoli tecnici ai quali parteciperanno anche Stellantis, le Regioni e i sindacati - c’è il fondo automotive da oltre 6 miliardi di euro che servirà anche per i nuovi incentivi ( 2,7 miliardi del fondo sono già stati utilizzati per gli incentivi, per i contratti di sviluppo e per accordi di ricerca e sviluppo). Il protocollo prevede che l’Anfia si impegni a supportare Stellantis per la definizione, entro 90 giorni, di uno studio di analisi e mappatura della filiera che approfondirà i fattori che penalizzano la competitività delle aziende e l’ecosistema della ricerca e sviluppo in Italia e rispetto agli altri paesi competitor, oltre ad indirizzare lo sviluppo strategico delle tecnologie portanti per il consolidamento dei sottosettori, stabilendo gli orientamenti per l’attuazione della ristrutturazione e del consolidamento degli stessi.
L’accordo con Stellantis richiede tempi più lunghi di quelli inizialmente previsti.
«Il nostro obiettivo è la stesura di un piano di transizione di largo respiro volto a rilanciare la produzione e l’occupazione, supportando lo sviluppo di una filiera italiana più innovativa, sostenibile ecologicamente ed economicamente, in coerenza con il futuro dell’industria. Crediamo fortemente - aggiunge Urso - che sia possibile invertire la rotta, a partire dai volumi di produzione, su cui ci poniamo l’obiettivo di raggiungere almeno un milione di veicoli all’anno fabbricati nel nostro Paese, perché il Sistema Italia lavora finalmente insieme nella giusta direzione, come abbiamo dimostrato sul fronte europeo». «Siamo soddisfatti per questa firma che impegna il Mimit e l’industria a una collaborazione reciproca, che conferma la chiara volontà politica del governo di affrontare al meglio questo momento cruciale per la nostra filiera. Al tempo stesso, siamo consapevoli che questo piano di lavoro rappresenta solo l’inizio di un percorso complesso, che impegnerà fortemente le nostre imprese, le parti sociali, i territori e che vedrà un Comitato Tecnico nella funzione di attuazione e coordinamento delle previsioni del piano» commenta Vavassori.
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