ABU DHABI - Detentori di otto titoli mondiali, equamente divisi, Lewis Hamilton e Sebastian Vettel saranno gli scontati protagonisti della prossima stagione di Formula 1, con...
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Il discorso di Hamilton coinvolge anche le Red Bull che, dice convinto, «lotteranno per il titolo», mentre Vettel lancia sul piatto una battuta che è anche una sfida: vincere il titolo nel 2018 sarà «una passeggiata nel parco» se la Ferrari confermerà i miglioramenti avuti dal 2016. «Abbiamo fatto dei grandi progressi - ribadisce il tedesco -, migliorando sia il telaio sia il motore in maniera eccezionale. Eravamo vicini alla Mercedes ma non quanto bastava al momento decisivo. C’è stata dell’amarezza per il titolo perso ma abbiamo imparato tanto e siamo carichi per il 2018. Di sicuro ultimo passo è sempre il più difficile, ma la squadra è pronta e crediamo di avere le persone giuste».
Guardando all’annata che si sta per chiudere e al suo quarto trionfo iridato, Hamilton attribuisce il merito soprattutto alla maggiore regolarità, al fatto di aver commesso meno errori e anche alla fortuna di aver avuto meno guasti, dando atto all’avversario di aver fatto una gran prima parte di stagione con una Ferrari «fantastica». «Poi - prova a spiegare -, quando si subisce una certa pressione è possibile sbagliare. Quale sia stata la debolezza di Sebastian, ci lavorerà durante l’inverno. Nessuno è perfetto, anche io ho aspetti da migliorare».
L’obiettivo 2018 è il quinto titolo, come Fangio ma entrambi non se la sentono di paragonarsi all’argentino: «Potremo raggiungerlo come numero di titoli ma non eguagliarlo dal punto di visto del successo - afferma Vettel -. Secondo Stirling Moss era il più grande e, se lo dice lui, devi crederci». «Fangio è un’icona, per i risultati che ha raggiunto in un’epoca molto pericolosa - afferma l’inglese -. Credo che sia lui il padrino di questo sport». Motivo in più per entrambi, per accostare il proprio nome a quella leggenda. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero