Abarth, il piccolo marchio con grandi attributi. Ecco la 595 Scorpionero e la 595 Monster Energy Yamaha

La Abarth 595 Scorpionero
TORINO - In tempi come questi, dominati dalla crescita esponenziale dell’ibrido e dell’elettrico, ha ancora senso occuparsi di un marchio come Abarth, piccolo e tutto...

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TORINO - In tempi come questi, dominati dalla crescita esponenziale dell’ibrido e dell’elettrico, ha ancora senso occuparsi di un marchio come Abarth, piccolo e tutto sommato tradizionale, legato a valori residuali come la passione per il rombo d’uno scarico, l’aspetto aggressivo, le dotazioni racing? La risposta è sì, ha ancora senso. «Perché Abarth è un piccolo marchio, ma con grandi attributi» come ama ripetere Luca Napolitano, che dello Scorpione è il responsabile e crede fermamente nei valori in cui credette 70 anni fa Carlo Abarth, visionario fondatore che inventò la formula delle piccole sportive destinate ai piloti della domenica, come le indimenticabili Fiat-Abarth 595 e 695, 850 e 1000. Su quella traccia la Fiat (dagli anni 70 titolare del marchio Abarth) ha costruito una serie di successi commerciali e sportivi (fino ai massimi livelli mondiali) che hanno dato forza al brand e contribuito a salvaguardarne la reputazione, come dimostrano i 130.000 fan club nel mondo.


«Certo – ammette Napolitano – abbiamo una piccola gamma e siamo attestati su 20.000/25.000 unità anno, però le vendite sono in crescita e ci sentiamo circondati da grande amore e grande passione. Perciò ci siamo decisi ad allestire altre due nuove serie speciali in tiratura limitata di duemila unità». In pentola, in verità, pare che ci sia anche dell’altro, ovvero modelli Abarth legati alla nuova generazione della 500, anche ibrida ed elettrica. Ma per ora nulla di più trapela. Intanto, spazio alle new entry dei giorni nostri, 595 Scorpioneoro e 595 Monster Energy Yamaha. 


La prima è ispirata alla A112 Abarth Gold Ring, più conosciuta tra gli appassionati come A112 Abarth Targa Oro del 1979, prodotta in soli 150 esemplari. È caratterizzata dalla livrea nera con tetto a scacchi opaco (a richiesta sono disponibili anche il blu, il grigio e il bianco), da dettagli dorati e da interni raffinati, con una ricca dotazione di serie. La seconda celebra invece la partnership con la Yamaha che gareggia nella Motogp. Per entrambe è prevista la motorizzazione T-Jet 1.4 con potenza di 165 cv e cambio manuale o, a richiesta, robotizzato 5 marce con leve al volante. Certo, le prestazioni non sono paragonabili a quella delle moto da Gran Premio, ma Valentino ha girato un video in cui esclama, divertito: «Questa macchina è un concentrato di adrenalina pura, mi ricorda la mia moto». Il prezzo della Scorpioneoro è di 26.700 euro; 24.000 euro costa la Monster Energy Yamaha.

 

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Il Messaggero