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È una delle perdite più significative per l'Iran la morte del generale di brigata Mohamad Reza Zahedi, 83 anni, rimasto ucciso nell'attacco a Damasco attribuito a Israele dove hanno perso la vita altre sette persone fra cui il suo vice Mohammad Hadi Rahimi. È infatti il leader più anziano del Corpo delle Guardie rivoluzionarie islamiche iraniane (Irgs) e il più importante, secondo alcuni analisti, a perdere la vita in un attacco dopo l'assassinio di Qassem Soleimani in Iraq nel gennaio 2020 da parte degli Stati Uniti.
Zahedi, conosciuto anche con altri nomi (Reza Mahdavi, Hassan Mahdavi o Alireza Zahedi), ricopriva l'incarico di comandante di alto livello del Corpo delle Guardie Irgs, ed era una figura di spicco nella Forza Quds d'élite, l'unità specializzata nell'intelligence militare all'estero. Alla sua guida vi erano circa quattromila pasdaran iraniani impegnati a sostenere l'esercito del presidente siriano Bashar Al Assad. Zahedi era anche la testa di ponte tra il suo Paese ed Hezbollah, permettendo al movimento libanese di ricevere tra l'altro anche forniture di armi.
Il Messaggero