Rapita in Kenya, Silvia e la passione per l'Africa: «Si vive di ciò che si dona»:

Una passione per il volontariato e per tutto ciò che può aiutare chi è meno fortunato, soprattutto i bambini. «Si sopravvive di ciò che si...

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Una passione per il volontariato e per tutto ciò che può aiutare chi è meno fortunato, soprattutto i bambini. «Si sopravvive di ciò che si riceve ma si vive di ciò che si dona» scriveva sul suo profilo Facebook Silvia Romano, la volontaria milanese rapita in Kenya da una banda armata. La ragazza, che nonostante la giovane età aveva già esperienze di volontariato, posta abitualmente sui social foto e iniziative benefiche per i bambini africani. La 23enne ha una formazione come istruttrice di ginnastica, e lavora per una palestra milanese.


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Il suo ultimo post è del 17 novembre e la ritrae sorridente, alle spalle di una capanna di legno in un villaggio, mentre veste degli abiti tipici africani, mentre in altre foto appare mentre sale su un albero di cocco o durante un selfie con i bambini di cui si prendeva cura. «Amo piangere commuovendomi per emozioni forti, sia belle sia brutte - scrive - ma soprattutto amo reagire alle avversità. Amo stringere i denti ed essere una testa più dura della durezza della vita. Amo con profonda gratitudine l'aver avuto l'opportunità di vivere». La volontaria in Kenya, che si era laureata da poco, lavorava per una organizzazione con sede a Fano, nelle Marche, la Africa Milele Onlus. È quanto rende noto via Twitter la polizia kenyota. Ancora, sottolineano, non sono state stabilite le ragioni dell'attacco né l'identità degli aggressori. 
 
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Il Messaggero