Violentata e uccisa dall'amico, probabilmente per un "no" alla richiesta di un rapporto sessuale. Il corpo della ventenne Keeley Bunker venne...
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I due ragazzi il 18 settembre si erano recati insieme a una festa, poi, al ritorno, lui si era offerto di riaccompagnarla a casa. In totale, un viaggio di circa 20minuti fino alle quattro del mattino, orario in cui la coppia avrebbe fatto rientro a Tamworth. Da lì, il buio. Lo zio ritrova il cadavere alle 21 del giorno seguente. La nipote ha i vestiti strappati, leggings e mutandine abbassati, a coprire le scarpe da ginnastica. Un racconto terribile, reso agghiacciante dall'autopsia. La giovane è stata strangolata e tracce del Dna di Streete trovate sul suo corpo. Arrestato, il ragazzo si è difeso, affermando di essersi saparato dalla ragazza poco prima, salvo poi aver ammesso si trattasse di una bugia.
A quel punto Streete ha cambiato versione, spiegando che i due avevano fatto sesso e che il rapporto fosse stato consensuale. Bunker, tuttavia, sarebbe morta accidentalmente, mentre lui le teneva il collo. Pure l'ultima versione sembra, però, barcollare di fronte ai segni che sul corpo della ragazza sarebbero un chiaro indizio dell'intenzione di liberarsi.
Se il processo, allora, continua le grane per Streete non finiscono qui: altre tre ragazze, infatti, sarebbero state aggredite negli anni.
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Il Messaggero