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«Dovevo fuggire da Kiev. Dovevo sopravvivere per salvare mio figlio». Veronika Didusenko, 26 anni, ex miss Ucraina, alla fine ce l'ha fatta. Dopo il primo bombardamento sulla capitale è salita in macchina con il figlio, è scappata, ha attraversato mezza Europa e si è fermata a Ginevra. Poi ha raggiunto Los Angeles per denunciare in una conferenza stampa cosa stava avvenendo nel suo Paese: «Questa guerra è una tragedia per l'Ucraina. Le persone sono costrette a combattere o a scappare per salvarsi la vita».
L'intervista a Fox News
Negli Stati Uniti Veronika Didusenko ha chiesto aiuto per il suo popolo. E ha raccontato nel dettaglio a Fox news come ha fatto a mettersi in salvo. «Erano le cinque del mattino il primo giorno in cui ho sentito le sirene, un suono mai sentito prima. Ho acceso la tv e sono andata su Facebook per scoprire cosa stava succedendo», ha detto la 26enne a Fox news. «Sui social ho visto i post dei miei amici che dicevano cose del tipo: “La guerra è iniziata, i russi hanno invaso l'Ucraina, stanno bombardando Kiev”. È stato uno choc. Senza pensarci due volte ho preso la valigia che avevo già preparato nei giorni precedenti, ho svegliato mio figlio di 7 anni e sono salita con lui in macchina. Pochi minuti dopo stavo già guidando verso ovest. Dovevo andarmene al più presto da Kiev».
In realtà la situazione in Ucraina era pericolosa già da alcuni giorni.
Il racconto dell'invasione
L'invasione ha colto moltissime persone di sorpresa. E tutti quelli che potevano, a quel punto, hanno tentato di mettersi in salvo. «Quando ho lasciato Kiev, lo hanno fatto anche migliaia di altre famiglie, su innumerevoli auto. Si è creata una lunghissima fila di macchine. Ci sono voluti due giorni per uscire dall'Ucraina a causa di enormi ingorghi stradali», ha detto ancora Veronika Didusenko a Fox news. «Tutti andavano verso il confine occidentale. Non dimenticherò mai che guidavo con automobili militari da un lato, carri armati dall'altro ed elicotteri russi che volavano sopra la mia testa. Avevo molta paura, sia per la mia vita che per quella di mio figlio. Non avevamo né cibo né acqua a sufficienza. Ogni rumore di un'auto o di un aereo mi faceva sobbalzare. Ogni volta temevo che fosse una bomba o qualcuno che sparava. Ma andavo avanti. Dovevo sopravvivere. Non posso neppure immaginare cosa stiano provando le persone che sono rimaste».
L'ex miss Ucraina ha attraversato l'Europa ed è riuscita a raggiungere Ginevra, dove ha alcuni amici. «Io e mio figlio abbiamo attraversato tre Paesi prima di arrivare in Svizzera. Mi sono fermata a Ginevra. Poi sono andata a Los Angeles dove mi aspettavano per l'8 marzo: avevo già programmato, alcuni mesi prima, di parlare a un incontro in occasione della giornata della donna. Quindi ho confermato l'appuntamento alla conferenza stampa con l'obiettivo di fare un appello pubblico a nome degli ucraini sotto attacco. Volevo parlare della guerra, della devastazione a cui ho assistito con i miei occhi. Volevo che la gente capisse cosa sta succedendo». Ed ora è convinta che l'Ucraina si libererà dall'invasione e tornerà a essere un Paese libero: «Sì, questa guerra è una tragedia. È un atto di terrorismo contro un Paese pacifico e democratico. Ma sono certa che un giorno l'Ucraina tornerà libera, indipendente, più unita e più forte di prima».
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