Reso più forte dall'appoggio internazionale, Juan Guaidò - il presidente del Parlamento di Caracas che ha assunto i poteri dell'Esecutivo - ha alzato il tiro...
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Tanto Guaidò quanto il segretario del Tesoro Usa, Steven Mnuchin, hanno giustificato questa azione per lo stesso motivo. Mnuchin ha detto che servirà «per prevenire maggiori malversazioni dei fondi venezuelani da parte di Maduro» e il «presidente incaricato» ha indicato che «è necessario impedire che nella sua fase di uscita, non contento di aver rubato tutto quello che hanno rubato, l'usurpatore e la sua banda non decidano di raschiare il fondo del barile». Il Venezuela è attualmente, insieme a Canada ed Arabia Saudita, il principale fornitore di greggio degli Usa, dal quale importa anche prodotti per raffinare il proprio petrolio. Secondo fonti del settore, il blocco di Pdvsa negli Usa rappresenta circa 7 miliardi di dollari in asset e 11 miliardi di dollari in ricavi dell'esportazione.
L'iniziativa del governo Trump era stata anticipata dal senatore repubblicano Marco Rubio poche ore prima. Interrogato dal quotidiano El Nacional sul peso che poteva avere questa decisione, Tom Hardy -ex dirigente Pdvsa ed analista del settore - ha indicato che «il 96% di tutti i dollari che entrano in Venezuela proviene dal petrolio, e la grande maggioranza di questi ricavi viene dalle esportazioni verso gli Usa. Si esporta anche verso Cina e Russia, ma questo serve per pagare il debito estero: di quelle vendite a noi non resta niente». Il blocco della Pdvsa negli Usa avviene, inoltre, mentre Guaidò ha scritto al governo di Theresa May e al governatore della Banca di Inghilterra, Mark Carney, per bloccare il rimpatrio di circa 31 tonnellate di oro che il governo di Nicolas Maduro aveva depositato nella banca centrale di Londra. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero