Sorelle saudite in fuga bloccate da mesi a Hong Kong: subirono abusi e maltrattamenti

Due sorelle saudite decise ad abbandonare l'Islam e il loro Paese dopo aver subito abusi e maltrattamenti in ambito familiare, hanno tentato di fuggire in Australia, ma ad...

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Due sorelle saudite decise ad abbandonare l'Islam e il loro Paese dopo aver subito abusi e maltrattamenti in ambito familiare, hanno tentato di fuggire in Australia, ma ad Hong Kong, dove avevano fatto scalo, sono state bloccate, subendo anche un tentativo di rapimento. Il fatto è accaduto cinque mesi fa ma è stato rivelato oggi dalla Cnn in una inchiesta esclusiva da cui emerge che le due donne sono ancora nel territorio autonomo cinese, in attesa di poter chiedere asilo «in un Paese sicuro». Una vicenda simile a quella vissuta da una diciottenne saudita nel gennaio scorso: anche lei diretta in Australia, era rimasta bloccata a Bangkok, finché, grazie anche ai suoi appelli via social network non ha ottenuto asilo in Canada.


L'ODISSEA
L'odissea di Reem, 20 anni, e Rawan, 18, (nomi di fantasia usati dalla Cnn a protezione delle due giovani, ritratte in foto con niqab che ne nascondono del tutto il volto) era cominciata il 6 settembre dell'anno scorso, mentre erano in vacanza con la famiglia nello Sri Lanka. Decise a lasciare per sempre patria e famiglia, di nascosto sono riuscite a raggiungere l'aeroporto di Colombo e a prendere un volo destinazione Melbourne via Hong Kong. Qui avrebbero dovuto aspettare due ore. Che sono diventate cinque mesi. Arrivate all'area transiti dell'aeroporto di Hong Kong due uomini le hanno avvicinate, hanno preso loro passaporti e carte d'imbarco preannunciando che avrebbero perso la loro coincidenza per una irregolarità nei loro visti australiani. Si trattava di dipendenti dell'aeroporto di Colombo, secondo quanto poi accertato, forse allertati grazie alle buone conoscenze del ministero dell'Interno saudita di uno zio delle ragazze.
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Il Messaggero