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Putin ha tenuto un solenne discorso allo stadio, di fronte a una folla oceanica, citando la Bibbia. Ha suggellato un patto di ferro con Kirill, il patriarca di Mosca, capo della Chiesa Ortodossa russa che si è schierato apertamente a favore dell’invasione dell’Ucraina (si dice che i due siano legati da una comune militanza in passato nel Kgb). E secondo i suoi groupies italiani, Putin è uno strenuo difensore dei valori cristiani in Europa. Eppure, l’esercito di Mosca ha uno strano modo di sostenere questi valori cristiani visto che da quando è entrato in Ucraina ha distrutto o danneggiato una media di due chiese al giorno, addirittura ha ucciso e torturato persone anche all’interno dei luoghi sacri come ha denunciato l’arcivescovo maggiore di Kiev, monsignor Sviatoslav Shevchuk, capo della Chiesa greco-cattolica ucraina.
PROFANARE
Ha raccontato con una drammatica testimonianza: «In questi giorni in Ucraina sono stati scoperti terribili crimini commessi dagli occupanti. E vorrei ricordare una circostanza che ha sconvolto tutti i credenti. Nella regione di Chernihiv, e precisamente nel villaggio Lukashivka, nella chiesa ortodossa dell’Ascensione del Signore, monumento di architettura, gli occupanti hanno dislocato la loro sede, profanando la chiesa ortodossa. Vi hanno interrogato e torturato le persone. Vicino a questo edificio sacro troviamo decine di corpi di ucraini innocenti assassinati. Quelli che si proclamano cristiani ortodossi hanno profanato il tempio; e il tempio dove deve essere onorato il nome di Dio, è stato trasformato in un luogo di tortura, umiliazione e omicidio». Altro che Bibbia e difesa dei valori cristiani. Il periodico cattolico Tempi, la settimana scorsa, ha osservato: «Almeno 59 luoghi di culto sono già stati danneggiati o distrutti dai bombardamenti russi.
È così che il Cremlino difende la tradizione e la fede ortodossa?».
CONTRARI
Scrive l’Ukrainska Pravda, che cita l’arciprete Andriy Pinchuk: «Il patriarca di Mosca Kirill sostiene apertamente la guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina e noi sacerdoti della Chiesa ortodossa ucraina, abbiamo deciso di fare appello al Consiglio dei primati delle antiche Chiese orientali contro il patriarca». E all’interno del Consiglio mondiale delle Chiese (Wcc) (di cui fanno parte 349 membri protestanti, anglicani e ortodossi), è stato chiesto di «espellere» il Patriarcato di Mosca per la sua posizione a favore dell’aggressione dell’Ucraina. «Non posso prevedere la decisione del prossimo Comitato centrale a giugno, ma credo che sarà una delle questioni più calde sul tavolo», dice il segretario generale ad interim, il reverendo Ioan Sauca.
Il Messaggero