I russi si rifiutano di combattere? Kiev: «A Sumy i soldati di Putin si ribellano e fanno marcia indietro

La notizia è stata lanciata dall'esercito di Zelensky e riportata anche dai media russi. Non sarebbe il primo caso

«I russi rifiutano di combattere in Ucraina»: a Sumy i soldati di Putin si ribellano e fanno marcia indietro
C'è chi dice «no». In Ucraina è stato registrato un altro episodio di diserzione delle truppe russe. È successo a Sumy, città...

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C'è chi dice «no». In Ucraina è stato registrato un altro episodio di diserzione delle truppe russe. È successo a Sumy, città a est di Kiev dove si sta combattendo dall'inizio della guerra. La notizia, partita da fonti militari ucraine ma confermata dai media russi, parla di 300 militari che avrebbero deciso di mettere fine all'invasione, facendo marcia indietro con le loro 70 unità di equipaggiamento. 

 

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Il secondo rifiuto dei militari

«Questo è il secondo caso di rifiuto organizzato dell'esercito russo di prendere parte al genocidio degli ucraini durante la guerra - scrive l'agenzia di stampa Unian citando il capo dell'amministrazione militare regionale di Sumy, Dmytro Zhyvytskyi -. Durante una conversazione con uno dei comandanti si è saputo che né lui né i suoi combattenti hanno alcun desiderio di combattere in Ucraina».

Le condizioni dell'esercito russo in Ucraina sono, in alcuni casi, drammatiche. I militari sono stati inviati per la "missione speciale", senza conoscere i veri obiettivi dell'attacco. Non sono organizzati con i rifornimenti e hanno carenze di carburante, munizioni e cibo. Quest'ultimo fatto li costringe a saccheggiare mercati e case dei civili ucraini. Il distretto di Sumy è tra quelli che sono stati più martoriati dalle truppe russe, perché rappresenta un corridoio che conduce a Kiev. Attualmente però, è ancora sotto il controllo dell'Ucraina.

 

 

 

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Il Messaggero