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«Sono stati i momenti peggiori della mia vita». Sintesi estrema del racconto di uno dei 200 passeggeri del volo SpiceJet Mumbai-Durgapur, in India, dove 17 persone sono rimaste ferite a causa di una forte turbolenza prima dell'atterraggio domenica sera scorsa. Il Boeing 737, che trasportava circa 200 passeggeri ed equipaggio, stava viaggiando da Mumbai a Durgapur.
Amit Baul ha raccontato alla BBC che durante il volo non c'è stato nulla di strano. Trentacinque minuti prima dell'atterraggio previsto sono iniziate le turbolenze. Quando l'aereo ha cominciato a scendere la situazione è peggiorata. «Sono stati i 15-17 minuti peggiori della mia vita», ha detto al quotidiano britannico.
«Non so se abbiamo volato in una tempesta, ma l'aereo ha cominciato a rimbalzare su e giù e di lato. Il Boeing 737 andava su e giù come una palla di gomma. Sembrava di essere lasciati cadere da un palazzo di 100 piani e poi essere sbalzati a quelle altezze in pochi secondi. Ho stretto la cintura di sicurezza e mi sono tenuto stretto alla maniglia del sedile», ha raccontato.
«Ho visto i passeggeri, che forse si erano dimenticati di allacciare le cinture, rimbalzare su e giù dai loro posti e colpire i contenitori dei bagagli in alto», ha aggiunto. Ci sono una ventina di feriti con contusioni alla testa.
I rifiuti alimentari si sono sparsi nel corridoio: avanzi, bicchieri, lattine di bevande hanno invaso le corsie. Sono comparse anche le maschere per l'ossigeno. Le persone hanno cominciato a pregare.
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Il Messaggero