Trump, «Per interdirlo basta il 14esimo emendamento». Per l'assalto al congresso 150 sospetti (anche poliziotti)

Cinque giorni dopo l'assalto al Congresso dei fan di Donald Trump, emergono nuovi video che rivelano un livello di violenza e aggressività maggiore di quello lasciato...

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Cinque giorni dopo l'assalto al Congresso dei fan di Donald Trump, emergono nuovi video che rivelano un livello di violenza e aggressività maggiore di quello lasciato vedere dalle prime immagini. I social mostrano un poliziotto trascinato fuori e picchiato a terra, suoi colleghi aggrediti mentre sono intrappolati nella folla, dimostranti che cantano «impiccare Mike Pence», un gruppo di rivoltosi che sembra cercare alti dirigenti dentro l'edificio. Nell'attacco sono stati usati scudi sottratti agli agenti, mazze da hockey, stampelle, bandiere. Oltre 50 agenti della polizia di Capitol Hill sono rimasti feriti, di cui 15 ricoverati, in gran parte per ferite alla testa. Uno è morto.

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Il dipartimento e l'Fbi stanno perseguendo oltre 150 sospetti nelle indagini sull'assalto al Congresso, dopo averne già arrestati e incriminati una quindicina. Lo scrive il New York Times, prevedendo che il numero è destinato a salire. Il Bureau ha ricevuto oltre 70 mila 'soffiatè dopo aver chiesto l'aiuto pubblico per identificare i sospetti che appaiono in varie foto e video. Nel frattempo la polizia di Capitol Hill ha aperto un'indagine interna su 10-15 agenti per il loro ruolo nell'assalto. Due sono già stati sospesi. 

Intanto accogliendo la richiesta della sindaca della capitale Muriel Bowser, Donald Trump ha approvato una dichiarazione di emergenza per Washington dopo l'assalto al Congresso ordinando l'assistenza federale da oggi al 24 gennaio per garantire la sicurezza in vista del giuramento di Joe Biden. Lo rende noto la Casa Bianca.  «Oggi il presidente Donald Trump ha dichiarato che una emergenza esiste nel distretto di Columbia e ha ordinato l'assistenza federale per integrare la risposta del distretto dovuta alle condizioni di emergenza derivanti dalla 59/ma cerimonia inaugurale, dall'11 al 24 gennaio 2021», si legge nel provvedimento. 

14esimo emendamento

Ma che sta succedendo sul fronte dell'impeachment? «Per bandire Donald Trump dai pubblici uffici non serve l'impeachment, basta più semplicemente e velocemente applicare la sezione terza del 14/mo emendamento della costituzione». Lo suggeriscono in un intervento sul Washington Post due autorevoli giuristi americani, Bruce Ackerman e Samuel R. Rosen, docenti di diritto rispettivamente alla Law School di Yale e dell'Indiana university. La sezione terza del 14/mo emendamento prevede tra l'altro che nessuna persona che abbia prestato giuramento come funzionario esecutivo possa ricoprire alcuna carica civile o militare se si accerta che è stata coinvolta «in insurrezione o ribellione» contro la costituzione. Secondo i due esperti, basterebbe un voto di maggioranza semplice di entrambe le camere, anzichè i due terzi previsti in Senato per la condanna nel processo di impeachment.

In base al 14/mo emendamento, Trump potrebbe ricandidarsi alla Casa Bianca solo se riuscisse a persuadere il futuro Congresso, «con un voto di due terzi di ciascuna camera, a rimuovere questa disabilità». Il presidente uscente, ammettono, potrebbe impugnare la decisione nei tribunali ma sarebbe rischioso, perchè dovrebbe testimoniare sotto giuramento rispondendo ad un interrogatorio dettagliato da parte degli avvocati del governo sulla sua condotta in relazione all'assalto del Congresso da parte dei suoi fan. Inoltre, se l'autorità giudiziaria confermasse la decisione del parlamento, la sua sentenza vanificherebbe le accuse dell'estrema destra che Trump è vittima di una vendetta di parte. I due giuristi invitano quindi a seguire questa strada e fare un passo indietro, fermando un impeachment «affrettato» che a loro avviso non potrebbe concludersi entro il 20 gennaio e non potrebbe proseguire dopo che Trump ha lasciato la Casa Bianca: «la costituzione prevede l'impeachment solo come uno strumento per procedere contro un presidente mentre è in carica», «per proteggere il paese, non per punire il trasgressore», sottolineano.

 

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Il Messaggero