OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Nuovo flop per le forze armate britanniche. Il test di lancio di un missile Trident lanciato da un sottomarino della Royal Navy è fallito per la seconda volta consecutiva dal 2016. L'ultimo test del deterrente nucleare britannico è stato effettuato dal sottomarino Vanguard e ha visto presente il segretario alla Difesa.
La vicenda
Secondo il Sun, che ha riportato per primo il malfunzionamento, i razzi di lancio del missile si sono guastati, facendolo atterrare in mare vicino al sito dove era stato effettuato il lancio. Il malfunzionamento potrebbe essere spiegato perché quando sono in pattugliamento, i missili di solito trasportano testate nucleari, invece, non sono attrezzati per i lanci di prova.
Il Ministero della Difesa ha dichiarato che "il deterrente nucleare rimane sicuro, protetto ed efficace".
Cosa doveva accadere
Il missile avrebbe dovuto volare per diverse migliaia di chilometri prima di atterrare (innocuamente) nell'Atlantico tra il Brasile e l'Africa occidentale. Invece è caduto nell'oceano vicino al punto in cui era stato lanciato. All'epoca del fallito test del 2016, il Sunday Times riportò che il missile era stato lanciato dalla HMS Vengeance al largo delle coste della Florida. Secondo il giornale, il missile Trident II D5 sarebbe dovuto essere lanciato per 3.700 miglia (ovvero 5.954 km) verso un obiettivo marino al largo della costa occidentale dell'Africa, ma alla fine ha virato verso gli Stati Uniti. La causa del fallimento rimane tutt'ora top secret, ha riferito il giornale, ma ha citato una fonte navale di alto livello secondo cui il missile ha subito un malfunzionamento in volo subito dopo essere stato lanciato.
I costi
Non è un buon segno nemmeno per la casse britanniche. I costi annuali di gestione sono stimati al 6% del bilancio totale della difesa - circa 3 miliardi di sterline solo per il 2023/24, secondo la House of Commons Library. La classe V (quella protagonista dei due fallimenti) dovrebbe essere sostituita dai più grandi sottomarini della classe Dreadnought nel 2030 con uno stanziamento che andrà dai 31 ai 41 miliardi di sterline.
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero