La Corte Suprema Usa evita per ora di picconare alcune delle maggiori conquiste sui diritti civili, nonostante la sua maggioranza conservatrice e l'offensiva tradizionalista...
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A Tromello il primo sindaco transgender d'Italia: è Gianmarco Negri
Nel caso dei transgender soldato, la Corte suprema ha lasciato in vigore il bando finchè la battaglia giudiziaria prosegue in appello. Ma sull'uso dei bagni da parte dei trans aveva evitato finora di pronunciarsi. Quella di oggi non è una sentenza definitiva e quindi non sarà un precedente a livello federale, ma in ogni caso segnala un orientamento. Non certo gradito a Trump, che ha cancellato per i dipendenti Lgbt le tutele della legge contro le discriminazioni sessuali nei luoghi di lavoro e nei giorni scorsi ha proposto di cancellarle anche nell'erogazione dei servizi sanitari, smantellando un altro pezzo dell'Obamacare. La Corte Suprema ha scelto invece un compromesso sulla legge dell'Indiana che regola l'aborto, lasciando in vigore l'obbligo di seppellire o cremare i resti di un feto dopo un'interruzione di gravidanza ma rifiutandosi di rivedere la sentenza d'appello che ha bloccato il divieto di abortire per motivi di sesso, razza o disabilità. Una sorta di schiaffo al vice presidente Mike Pence, che aveva firmato la legge come governatore di quello Stato. Ma in questo modo i giudici hanno evitato di entrare nel merito del dibattito sul diritto costituzionale di abortire, stabilito nella sentenza Roe v. Wade del 1973: una sentenza su cui prima o dopo saranno chiamati a pronunciarsi sull'onda del crescente numero di leggi anti aborto negli Stati repubblicani e delle relative impugnazioni. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero