TikTok, la figlia di 10 anni muore soffocata durante la challenge: i genitori denunciano il social. Ma per il giudice non è colpevole

Nylah Anderson è morta il 12 dicembre del 2021 dopo essere rimasta per cinque giorni nel reparto di terapia intensiva pediatrica

TikTok, la figlia di 10 anni muore soffocata durante la challenge: i genitori denunciano il social. Ma per il giudice non è colpevole
Ancora TikTok al centro di una drammatica vicenda che ha portato alla morte una bambina di 10 anni. Nylah Anderson è morta partecipando ad una sfida promossa dall'algoritmo...

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Ancora TikTok al centro di una drammatica vicenda che ha portato alla morte una bambina di 10 anni. Nylah Anderson è morta partecipando ad una sfida promossa dall'algoritmo della piattaforma, chiamata Blackout Challenge, in cui i partecipanti dovevano provare il soffocamento fino a svenire. La madre della piccola vittima ha incolpato TikTok di aver spinto alla morte sua figlia, proponendole quel video mentre faceva scrolling sul telefono.

Ma la sentenza americana ha respinto la denuncia, perché la società sarebbe immune dalla causa, protetta da un articolo della Federal Communications Decency Act. «Un'immunità conferita dal Congresso, non dai tribunali», scrive il giudice nella sentenza.

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La lotta continua

La famiglia della bambina «continuerà a lottare per rendere sicuri i social media in modo che nessun altro bambino venga ucciso dal comportamento sconsiderato dell'industria dei social», il commento dell'avvocato dei genitori di Nylah. Sua mamma, trovò la bambina appesa ad una corda nella sua camera da letto. Portata d'urgenza in ospedale Nylah, è morta il 12 dicembre del 2021 dopo essere rimasta per cinque giorni nel reparto di terapia intensiva pediatrica. «Lei era una farfalla, era tutto per me, era una bambina felice», ha detto Tawainna, la mamma della giovane vittima.

No Comment

TikTok, che non ha risposto a una richiesta di commento, scrive Reuters, insieme alla società cinese ByteDance che ha sviluppato il social, ha chiesto di archiviare il caso, ai sensi della Sezione 230 del Communications Decency Act, secondo cui non possono essere ritenuti responsabili per la pubblicazione di contenuti di terze parti, nonostante le tragiche conseguenze a cui la bambina sarebbe stata spinta vedento un contenuto caricato sulla piattaforma.

Eppure TikTok non è l'unica società, ad essere oggetto di un numero crescente di cause legali. Nella lista ci sono Facebook, Instagram, quindi Meta e la società madre di YouTube, tutte accusate di essere della morte di molti giovani, o di patologie gravi come disturbi alimentari, gesti di autolesionismo fino al suicidio.

 

Motivazioni del giudice

«La morte di Nylah Anderson è stata causata dal suo tentativo di accettare la Blackout Challenge. Gli imputati non hanno creato la sfida, piuttosto, lo hanno reso prontamente disponibile sul loro sito...accoglierò quindi la mozione degli imputati per motivi di immunità».

 

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Il Messaggero