Terremoto Turchia, la drammatica previsione dell'Usgs: «I morti potrebbero essere diecimila»

Lo studio delle probabilità sulle vittime fatto dall'istituto statunitense

L'United States Geological Survey (Usgs) ha fatto una drammatica previsione sul numero di morti causati dal terremoto in Siria e Turchia. La probabilità più...

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L'United States Geological Survey (Usgs) ha fatto una drammatica previsione sul numero di morti causati dal terremoto in Siria e Turchia. La probabilità più alta, del 47%, è che le vittime siano tra mille e diecimila, mentre c'è il 20% di probabilità che siano tra diecimila e 100mila, e il 27% che siano tra 100 e mille. Le stime dell'Usgs si basano sui dati storici dei terremoti nella regione, sulla popolazione e sulla vulnerabilità delle strutture nelle aree più colpite. I danni potrebbero ammontare a una cifra che varia tra un miliardo e dieci miliardi di dollari.


Terremoto Turchia, il parroco di Aleppo: «Aiutateci»

«Ci sono macerie ovunque. Le prime notizie che abbiamo parlano di almeno 36 palazzi completamente distrutti con gente rimasta sotto le macerie. La parrocchia latina dove sono ha avuto anch'essa dei danni ma al momento non registriamo altre criticità». È la testimonianza resa al Sir da padre Bahjat Elia Karakach, frate della Custodia di Terra Santa e parroco latino di Aleppo, nei primi momenti subito dopo il terremoto di stanotte. «La scossa è stata tremenda - dice il parroco con la voce provata - la gente è scesa in strada in preda al panico, almeno chi è riuscito a farlo, tanti, come dicevo, sono rimasti intrappolati. Qui piove e fa freddo ho visto persone scalze e con indumenti leggeri, in pigiama, fuggire in cerca di un luogo sicuro. In parrocchia abbiamo aperto dei locali non danneggiati e offerto delle bevande calde e qualcosa da mangiare. Abbiamo anche pregato per chiedere la protezione di Dio. Adesso con le prime luci dell'alba la gente sfollata sta facendo rientro nelle abitazioni per fare la conta dei danni, non c'è energia elettrica, una situazione drammatica. Aspettiamo che i soccorsi arrivino ovunque, adesso è prioritario cercare di salvare quante più vite umane possibile tirandoli via dalle macerie».

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«Confidiamo nell'aiuto internazionale, qui siamo tutti sotto shock per quanto accaduto. Non bastava la guerra, non bastava la povertà, ora il terremoto» dichiara padre Bahjat che lancia un appello alla comunità internazionale: «rimuovete o sospendete le sanzioni alla Siria almeno per permettere e facilitare l'arrivo e la movimentazione degli aiuti umanitari di cui abbiamo estremo bisogno. Tantissime persone stavano cominciando a riparare le loro case distrutte dalla guerra, adesso sono di nuovo a terra, possono raccogliere sono macerie. Una tragedia immane, non abbandonate il popolo siriano».

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Il Messaggero