Svizzera, sì alle quote immigrati. Merkel osserva: ora notevoli problemi

Svizzera, sì alle quote immigrati. Merkel osserva: ora notevoli problemi
All'indomani della vittoria del referendum contro l'immigrazione di massa in Svizzera si accende il dibattito in tutta Europa. ...

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All'indomani della vittoria del referendum contro l'immigrazione di massa in Svizzera si accende il dibattito in tutta Europa.








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La Ue. Sta alla Svizzera decidere ora «che conseguenze avrà il voto di ieri» ma da parte Ue la prima conseguenza potrebbe vedersi già mercoledì, giorno in cui è fissata la firma dell'accordo istituzionale Ue-Svizzera per l'adattamento dell'aquis svizzero a quello Ue: «Non parte sotto buoni auspici», ha detto la portavoce del presidente della Commissione Ue.



Bonino: preoccupante. Il risultato del referendum in Svizzera sull'immigrazione è «preoccupante» e «ne parleremo al Consiglio» dei ministri dell'Unione europea che inizierà attorno alle 12:00 a Bruxelles, ha detto il ministro degli Esteri, Emma Bonino. «L'impatto» del referendum svizzero sulla libertà di circolazione «si sta valutando, anche in termini quantitativi» ma «è molto preoccupante sia per quanto riguarda l'Italia, ma anche per gli altri accordi con la Ue», tra cui quelli fiscali, ha aggiunto.



Merkel. Il risultato del referendum in Svizzera solleva «notevoli problemi» secondo Berlino. «Il governo tedesco rispetta l'esito del referendum - ha detto oggi il portavoce di Angela Merkel, Steffen Seibert - ma dal nostro punto di vista solleva problemi notevoli».




Il ministro francese Fabius. Per il ministro degli Esteri francese Laurent Fabius, il voto della Svizzera in favore di una limitazione dell'immigrazione è una «brutta notizia» per l'Europa. «È una brutta notizia, secondo me sia per l'Europa sia per gli svizzeri perché la Svizzera chiusa in se stessa li penalizzerà», ha detto Fabius alla radio Rtl. Il ministro ha sottolineato che l'Ue dovrà rivedere i suoi rapporti con la federazione elvetica. «Concordo nella forma e nella sostanza», commenta invece Marine Le Pen, leader del Front National, il partito della destra francese.



L'Unione europea «L'esito del voto non ha dato il tono giusto all'inizio dei negoziati per un accordo istituzionale» fra la Ue e la Svizzera, che inizierà mercoledì prossimo. Così una portavoce della Commissione europea dopo l'esito del referendum in Svizzera che introduce delle quote ai lavoratori stranieri. La Ue ora «esaminerà le conseguenze sull'insieme delle relazioni con la Svizzera», ha spiegato la portavoce, e «dovrà discutere su quali saranno i temi che saranno toccati da questo referendum».



L'estrema destra La leader del Fronte Nazionale, Marine Le Pen, ha lanciato un appello ai francesi affinchè seguano l'esempio della Svizzera, dopo la vittoria del sì al referendum anti-immigrazione. «Gli svizzeri danno prova di grande buon senso», ha esultato Marine Le Pen, intervistata da Radio Europe 1. «Del resto, mi piacerebbe che si potesse seguire l'esempio e penso che se ci fosse un referendum in Francia sullo stesso tema, i francesi voterebbero largamente per lo stop all'immigrazione di massa», ha aggiunto.



Frontalieri preoccupati. C'è preoccupazione nel Verbano-Cusio-Ossola, da dove ogni giorno 5 mila italiani varcano il confine per recarsi al lavoro in Svizzera, nei cantoni del Ticino e del vallese. «È un referendum che ci penalizza ma che l'Unione Europea ritiene illegale visto che la Svizzera ha firmato con l'Europa accordi sul libero scambio. Il problema è che in Svizzera per screditarci, accomunano i frontalieri ai clandestini». Così Antonio Locatelli, presidente dei frontalieri del Vco. Non piace l'esito del referendum che ha visto gli svizzeri votare per una riduzione degli stranieri che lavorano oltre confine. «I primi segnali che ci preoccupano - aggiunge Locatelli - sono gli annunci per le richieste di lavoro, sui quali già vengono inserite preferenze per chi parla le lingue nazionali o per chi è domiciliato oltre confine».
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Il Messaggero