In coma partorisce in ospedale, arrestato l'infermiere che l'ha stuprata

In coma partorisce in ospedale, arrestato chi l'ha violentata
Un infermiere è stato arrestato con l'accusa di violenza sessuale nei confronti di una donna in stato vegetativo. Un mese fa la paziente di una clinica di Phoenix aveva...

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Un infermiere è stato arrestato con l'accusa di violenza sessuale nei confronti di una donna in stato vegetativo. Un mese fa la paziente di una clinica di Phoenix aveva partorito tra l'incredulità dello staff sanitario. In realtà, grazie al lavoro degli investigatori, l'arrestato è proprio un infermiere. Si tratta del 36enne Nathan Sunderland come annunciato dall'ufficiale di polizia Jeri Williams. A riportare la notizia è la CBS: «L'infermiere ha lavorato all'Hacienda HealthCare dove la donna era ricoverata. E lui faceva dello staff che seguiva il percorso clinico della 29enne». Sutherland è stato incastrato grazie alla prova del Dna.


La storia
L'indagine per abuso sessuale  era stata avviata qulache settimana fa, dopo che la donna, in uno stato vegetativo permanente da 10 anni, aveva dato alla luce il bambino nella struttura dove era ricoverata.

Il personale di Hacienda HealthCare a Phoenix, in Arizona, aveva prestato assistenza 24 ore su 24 alla paziente che è in stato vegetativo a causa di annegamento avvenuto dieci anni fa. Fonti vicine alla struttura sanitaria avevano annunciato che «il bambino è nato il 29 dicembre e sta bene». Il personale aveva sentito la donna gemere prima di dare alla luce il bambino. 

L'Hacienda è in attività da oltre 50 anni e dichiara di «godere di un'ottima reputazione fornendo un'assistenza specializzata di alta qualità per i nostri pazienti». Dopo la scoperta del caso aveva annunciato: «In qualità di fornitore di assistenza sanitaria, non possiamo commentare nulla sui pazienti a causa delle leggi sulla privacy federali e statali. Inoltre, non possiamo commentare eventuali indagini in corso. Possiamo dire che la salute e la sicurezza dei nostri pazienti sono la priorità numero uno e che collaboriamo sempre, su richiesta di qualsiasi agenzia, in modo aperto e trasparente». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero