Sottomarini nucleari di Putin nell'Atlantico un mese fa. «Trasportavano 16 missili balistici ciascuno»

La rivelazione del Times: la flotta, dopo essersi "affacciata" sulle coste europee, ha fatto marcia indietro

Putin ha inviato una flotta di sottomarini nucleari armati verso l'Europa
Il 27 febbraio scorso Vladimir Putin ha spaventato il mondo, mettendo ufficialmente in stato d'allerta il sistema di deterrenza nucleare russo. La guerra era appena cominciata...

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Il 27 febbraio scorso Vladimir Putin ha spaventato il mondo, mettendo ufficialmente in stato d'allerta il sistema di deterrenza nucleare russo. La guerra era appena cominciata e da allora, dal Cremlino, di minacce di questo tipo ne sono arrivate diverse (e continuano ad arrivarne quasi quotidianamente). Oggi il Times ha rivelato che quello stesso giorno una flotta di sottomarini russi, in grado di trasportare 16 missili balistici ciascuno, è stata inviata verso le coste europee attraverso l'oceano Atlantico. Una mossa, fanno sapere le fonti della marina britannica, come un «atteggiamento» e un avvertimento, piuttosto che una vera minaccia.

 

 

La minaccia della Russia

La Russia non ha ancora deciso di attaccare con armi nucleari, ma vuole ricordare al mondo che l'arsenale a disposizione è tale da poter distruggere qualsiasi obiettivo. In questo senso, inviare una flotta di sottomarini atomici verso le coste dell'Europa è stata vista più come una prova di forza, che una minaccia reale. E a reggere questa tesi è stato il dietrofront fatto dai sottomarini dopo poche ore. 

Da allora le agenzie di intelligence occidentali hanno tenuto d'occhio l'arsenale nucleare del Cremlino. Mentre l'uso da parte della Russia di armi nucleari "strategiche" del tipo trasportato dai sottomarini è ancora considerato improbabile dalla maggior parte degli osservatori, alcuni analisti prevedono uno scenario in cui possano essere usate armi nucleari "tattiche" a corto raggio e a basso rendimento.

 

 

Gli Stati Uniti si preparano

Intanto Joe Biden, secondo il Wall Street Journal, ha fatto un passo indietro rispetto alle sue promesse in campagna elettorale e ha sposato il "tradizionale" approccio americano: quello che prevede l'uso della minaccia di una risposta nucleare come deterrente per i pericoli convenzionali e non nucleari, lasciando di fatto aperta la porta alla possibilità di usare le armi atomiche in «circostanze estreme». Il cambio di rotta è avvenuto sotto la pressione delle ultime settimane degli alleati che ha spinto Biden a ripensare la sua posizione.

Il New York Times ha inoltre rivelato che a Washington è stato istituito il "Tiger team", una squadra speciale che sta studiando tutti gli scenari di guerra e le contromisure, compreso l'utilizzo delle armi nucleari da parte della Russia e la possibilità che il conflitto sfoci in una guerra mondiale. 

 

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Il Messaggero