Siria, il capo dell'esercito siriano e i generali Hezbollah: il video dell'incontro segreto ripreso dagli 007 israeliani

Miliziani Hezbollah
I servizi segreti israeliani lo hanno ripreso mentre incontra sul campo i generali di Hezbollah. Lui si chiama Luau Ali Ahmad Assad ed è il temutissimo capo...

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I servizi segreti israeliani lo hanno ripreso mentre incontra sul campo i generali di Hezbollah. Lui si chiama Luau Ali Ahmad Assad ed è il temutissimo capo dell'esercito siriano, uomo di fiducia del presidente Bashar Assad. Il fatto che a muoversi sia il numero uno in prima persona, secondo l'intelligence significa che Damasco sta pianificando nuove strategie sul terreno con il sostegno delle milizie sciite libanesi vicine all'Iran. Nel video di 44 secondi si vede Luau Ali Ahmad Assad (riconoscibile dai capelli bianchi) stringere la mano ad alcuni membri di Hezbollah per poi andare via a bordo di un pick up con la sua scorta. Israele, che spesso colpisce con raid posizioni iraniane ed Hezbollah in Siria, ha sempre sostenuto che non permetterà mai al gruppo sciita di rafforzarsi all'interno della Siria.

 


L'USO DELLE ARMI CHIMICHE
Il video dei servizi segreti è la conferma che, mentre tutto il mondo è impegnato a combattere il Coronavirus, la guerra in Siria va avanti senza sosta. Sono di pochi giorni fa le accuse al regime di Assad, da parte dell'Opac, di utilizzo di armi chimiche. Dopo anni smentite e polemiche l'Organizzazione per la proibizione della armi chimiche ha infatti puntato il dito in maniera esplicita contro il governo di Damasco indicandolo come responsabile di attacchi con gas tossici compiuti nella guerra civile che dal 2011 devasta il Paese. Si tratta di tre episodi avvenuti nel 2017 in aree abitate da civili e allora controllate da gruppi armati di opposizione, dove diverse decine di persone rimasero intossicate da gas Sarin e cloro. Nei nove anni della guerra civile sono state uccise circa 400mila persone secondo bilanci non verificabili sul terreno. La responsabilità della maggioranza di queste vittime sono attribuite al governo di Damasco, sostenuto da Russia e Iran.
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Il Messaggero