Eurofighter italiani intercettano aerei russi ​in volo sul Mar Baltico, il doppio scramble contro le provocazioni di Mosca alla Nato

Una volta identificati i velivoli, gli F-2000 italiani hanno fatto rientro nella base di Malbork

Eurofighter italiano intercetta aerei russi nel Mar Baltico: l'allarme dal centro di comando Nato in Germania
Una pioggia di missili e droni sull’Ucraina, 99 in una notte, 84 dei quali intercettati e distrutti dalla difesa aerea di Kiev. Tanto è bastato per dare...

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Una pioggia di missili e droni sull’Ucraina, 99 in una notte, 84 dei quali intercettati e distrutti dalla difesa aerea di Kiev. Tanto è bastato per dare l’allarme ai caccia della Nato nella base aerea di Malbork, in Polonia, e farli alzare in volo per un’azione che tecnicamente va sotto il nome di “scramble”, decollo e intercettazione di velivoli potenzialmente ostili. È capitato in 24 ore anche ai velivoli italiani Eurofighter della Task Force Air 4th Wing, ai quali è stato chiesto di intercettare nelle mattinate di ieri e di giovedì aerei sul Mar Baltico, diventato un mare caldissimo, sul quale si affaccia tra l’altro l’enclave russa di Kaliningrad, tra Lituania e Polonia. In più, il ministro della Difesa romeno ha riferito che frammenti di un velivolo senza pilota sono stati trovati nella Grande Isola di Braila, in un terreno agricolo a circa 20 chilometri di distanza dalla frontiera orientale.

 

 

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Scramble sul Mar Baltico, l'allarme Nato

Il centro di Comando e controllo delle operazioni aeree (Caoc) della Nato con sede a Uedem, Germania, ha lanciato l’allarme e gli aerei italiani della Tfa, che operano nel quadro della missione Nato di Enhanced Air Policing, hanno compiuto da protocollo tutte le azioni prescritte. I nostri quattro velivoli provengono dal IV Stormo di Grosseto, dal 36° Stormo di Gioia del Colle, dal 37° di Trapani e dal 51° d’Istrana. Si tratta di equipaggi posti sotto la diretta dipendenza nazionale del Comando operativo di vertice interforze (Covi) schierati, con tutto il personale di supporto, nell’aeroporto Krolewo di Malbork, e operano “gomito a gomito” con le forze aeree polacche a protezione del fianco nord-est dell’Alleanza. «L’Italia – spiega il generale Dino Tricarico, ex capo di Stato maggiore dell’Aeronautica, consigliere militare di tre presidenti del Consiglio e n. 2 militare Nato nella guerra del Kosovo – è il Paese più assiduo nel contributo di solidarietà atlantica per irrobustire la difesa aerea dei Paesi confinanti col fronte Est dell’Alleanza non così guarniti o attrezzati per una sorveglianza continua dei propri spazi aerei: Romania, Polonia, Estonia, Lettonia, Lituania, a cui si aggiunge l’Islanda». 
 

 

 

 

Le regole di ingaggio Nato

Si avvicendano nella “polizia dell’aria” F-35 e gli Eurofighter, che siamo stati i primi a utilizzare per questa attività. «Si comportano secondo le regole d’ingaggio Nato per i tempi ordinari, fondate sul principio che è più grave e comporta più conseguenze deleterie abbattere un velivolo che viola lo spazio aereo, piuttosto che le proteste per via diplomatica successive, per aver invaso il territorio. Quindi gli intrusi non vengono abbattuti, se non in due casi: per autodifesa dei nostri velivoli, o se stanno compiendo un atto inequivocabilmente ostile come puntare su un obiettivo o aprire il portello delle bombe». Il velivolo viene affiancato, identificato e invitato con segnalazioni ad abbandonare la zona. «Un altro gli si mette dietro e, se necessario, spara mentre quello davanti si scansa». Ma il generale Tricarico precisa che a suo parere le precauzioni «sono eccessive rispetto al rischio reale, perché sicuramente Putin adesso non può avere intenzioni ostili verso Paesi Nato». Non gli conviene averle. Altre basi aeree importanti si trovano, oltre che negli Stati Baltici, anche in Romania vicino a Costanza, base cruciale per il controllo aero-navale di tutto il Mar Nero. 

 

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Gli aerei dell'Alleanza

Ieri, sull’account X del comando operativo delle forze armate polacche, è comparsa la notizia che «nella notte è stata osservata attività aerea di lungo raggio della Federazione russa, relativa a attacchi missilistici portati avanti contro obiettivi dislocati sul territorio ucraino. Le necessarie procedure di sicurezza per garantire lo spazio aereo polacco sono state attivate». In pratica, gli aerei dell’Alleanza si sono alzati in volo, insieme a quelli nazionali polacchi. Un po’ com’era successo lo scorso 24 marzo, quando un missile da crociera era entrato nello spazio aereo polacco per 39 secondi. Stando agli ucraini, 84 dei 99 tra missili e droni sono stati intercettati e distrutti: 58 velivoli senza pilota Shaded iraniani e 26 missili, per l’esattezza. 

 

 

L'anniversario

Ieri, poi, ricorreva un anno dall’arresto del giornalista americano Evan Gershkovich, corrispondente da Mosca del Wall Street Journal, uscito ieri con la prima pagina bianca per significare il silenzio obbligato del collega in carcere. «Continueremo a lavorare ogni giorno per il suo rilascio», ha detto il presidente Biden. «Continueremo a denunciare e imporre costi per i tentativi della Russia di utilizzare gli americani come merce di scambio». Altro prigioniero Usa è l’ex marine Paul Whelan condannato a 16 anni per spionaggio. Negli ultimi mesi la cestista Brittney Griner era stata scambiata col trafficante d’armi russo Viktor Bout. Ora, Putin vuole indietro Vadim Krasikov, 007 russo che ha ucciso in Germania un dissidente ceceno. Pochi giorni prima che Navalny morisse, sembrava che le trattative fossero chiuse per scambiare il leader dell’opposizione a Putin proprio con Krasikov. I negoziati proseguono per Gershkovic, sotto traccia. 

 

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Il Messaggero