La chiazza di carburante che si è creata a nord della Corsica dopo lo scontro tra due navi è sotto controllo: c'è una sostanziale...
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L'assessorato all'Ambiente della Regione Liguria, da parte sua, monitora la macchia in mare per verificare eventuali ricadute e avvicinamenti alla costa. Ma un allarme arriva da Greenpeace per il Santuario internazionale dei Cetacei (il triangolo di mare racchiuso tra Nord della Sardegna, Corsica, Toscana e Liguria, fin quasi a Tolone, in Francia) dove ricorda «sono stati osservati sia la balenottera comune che il capodoglio».
L'incidente, avverte la ong, rende non più rinviabile introdurre «norme precise sulla protezione e sulla tutela del Santuario». Sotto il coordinamento delle autorità francesi e in applicazione del piano d'intervento RamogePol (tra Francia, Italia e Principato di Monaco per la lotta contro gli inquinamenti marini accidentali nel Mediterraneo) la Guardia Costiera italiana continua il monitoraggio dell'area con mezzi aerei e navali (anche una motovedetta 409 con speciali apparecchiature per verifiche ambientali) per conto del ministero dell'Ambiente per la messa in sicurezza del tratto di mare.
E prosegue il recupero dell'olio in mare da parte di uno dei tre mezzi antinquinamento della società consortile Castalia, convenzionata con il ministero dell'Ambiente. Per ricostruire l'accaduto e capire le ragioni e le responsabilità della collisione, vengono acquisiti elementi di carattere tecnico e strutturale sulle due unità coinvolte nel sinistro avvenuto a 15 miglia a nord di Capo Corso fra la motonave tunisina Ulisse, che trasportava camion e auto, e la motonave portacontainer Cls Virginia, battente bandiera cipriota da cui si è sversato il carburante. Si monitorano con attenzione anche le condizioni meteo-marine e le loro previsioni per comprendere la possibile evoluzione della macchia inquinante e pianificare le attività di emergenza. Sono previsti nei prossimi giorni corrente e vento verso la Corsica. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero