Scaffali vuoti nei supermercati di Sydney. Omicron dimezza il personale e le consegne vanno in tilt

Un'ondata di infezioni nel Nuovo Galles del Sud, lo stato più popoloso dell'Australia, sta ostacolando la distribuzione delle merci

I residenti di Sydney si stanno trovando di fronte ad interi scaffali vuoti in alcuni supermercati, poiché i casi di coronavirus che aumentano giorno dopo giorno...

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I residenti di Sydney si stanno trovando di fronte ad interi scaffali vuoti in alcuni supermercati, poiché i casi di coronavirus che aumentano giorno dopo giorno costringono all'isolamento una serie di dipendenti, dai camionisti ai magazzinieri. Woolworths Group Ltd., il più grande operatore di supermercati in Australia, ha denunciato il ritardo delle consegne, mentre la rivale Coles Group Ltd ha affermato che un numero crescente di dipendenti è in quarantena a causa dell'esposizione delle famiglie al Covid.

Un'ondata di infezioni nel Nuovo Galles del Sud, lo stato più popoloso dell'Australia, sta ostacolando la distrubuzioni delle merci nei principali supermercati suburbani. Lo stato, che include Sydney, ha registrato più di 100.000 casi negli ultimi cinque giorni. Sebbene la variante omicron appaia meno grave rispetto ai ceppi precedenti, l'enorme volume contagi sta mettendo in ginocchio le catene di approvvigionamento, dimezzando il personale.

 

 

Australia, la crisi dei negozi 

Negli ultimi giorni, alcuni negozi Woolworths a Sydney avevano esaurito molti prodotti ortofrutticoli e stavano terminando altri prodotti freschi. La società con sede a Sydney ha affermato che il personale e i fornitori «stanno facendo tutto il possibile per rifornire i negozi al più prersto». Le imprese australiane stanno già combattendo contro la carenza di manodopera e si prevede che la crisi peggiorerà nei prossimi 12 mesi, secondo un sondaggio condotto su 1.600 aziende dalla National Australia Bank Ltd. 

 

 

 

Circa quattro aziende australiane su dieci considerano la crisi come un «problema molto significativo», con l'impatto più pronunciato nell'Australia occidentale, dove il premier Mark McGowan deve ancora aprire completamente i confini dello stato. Secondo l'indagine NAB, condotta tra il 16 novembre e il 13 dicembre, la carenza più grave riguardava i lavoratori del commercio, seguiti da professionisti, addetti alle vendite, operai e operatori di macchinari e autisti. I politici australiani sperano che la carenza di manodopera possa finalmente innescare una ripresa della crescita dei salari, che aiuterebbe a spingere l'inflazione indietro all'interno della fascia obiettivo del 2%-3% della banca centrale. La Reserve Bank ha lasciato il suo tasso di interesse chiave a un minimo storico dello 0,1% da novembre 2020.

 

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Il Messaggero