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Il caso più eclatante è stato quello di Andrey Botikov, uno dei ricercatori che ha contribuito a creare lo Sputnik, il vaccino russo anti Covid. È stato trovato morto in casa: strangolato. Ma la sua morte è stata preceduta da quella di Sergey Grishin, detto “Scarface”, lo stesso che ha venduto a Meghan e Harry la loro villa in California. E da quella di Pavel Antov, il parlamentare russo che aveva criticato la guerra in Ucraina. O di Ivan Pechorin, morto dopo essere caduto dal suo yacht. Secondo The Sun sono stati finora 39 gli oligarchi e i funzionari russi morti in circostanze misteriose. Usa Today aveva già parlato di «uomini d'affari e oligarchi russi vicini al Cremlino morti in circostanze misteriose o sospette». E la scorsa estate la rete di notizie olandese Nos ha spiegato che si tratta di «una cupa serie di miliardari russi, molti provenienti dalle industrie del petrolio e del gas, che sono stati trovati morti in circostanze insolite». Secondo gli esperti ascoltati da The Sun dietro potrebbe esserci il Cremlino: «Dozzine di personaggi di alto profilo sono morti da quando Putin ha lanciato la sua sanguinosa guerra in Ucraina più di un anno fa, molti dei quali in circostanze strane, come improvvisi "suicidi" e cadute dalle finestre».
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Le morti sospette
Andrey Botikov, 47 anni, era uno degli scienziati che aveva contribuito a creare il vaccino Sputnik. Secondo la Tass sarebbe stato strangolato con una cinta in casa sua. Dopo l'omicidio la polizia ha fermato un uomo di 29 anni.
L'élite che cade
E ancora, per fare un altro esempio, Ivan Pechorin, 39 anni, top manager della Corporation for the Development of the Far East and the Arctic, è morto a Vladivostok: è annegato dopo essere caduto dal suo yacht vicino a Capo Ignatyev nel Mar del Giappone. Pechorin era stato incaricato di modernizzare l'industria aeronautica russa. La notizia della sua morte è arrivata pochi giorni dopo quella della morte del presidente del consiglio di amministrazione della più grande compagnia petrolifera russa, Ravil Maganov. Prima si è parlato di una caduta accidentale dalla finestra di un ospedale, poi di una grave malattia. Secondo alcune fonti è inciampato ed è caduto mentre fumava: un pacchetto di sigarette sarebbe stato trovato vicino alla finestra.
Mark Toth, un analista della sicurezza nazionale, ha dichiarato a The Sun online: «C'è una propensione dell'élite russa a “cadere” dalle finestre o a suicidarsi. Non possiamo sapere esattamente quanti, ma nella maggior parte dei casi non si tratta di morti per cause naturali o per autolesionismo. Non c'è nulla di “tranquillo” nel modo in cui gli scienziati, i burocrati chiave, gli oligarchi e i generali russi stanno morendo, anche perché una volta morti i loro casi diventano rapidamente freddi come un inverno russo».
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Il Messaggero