Manalive, l'associazione no profit romana ha inaugurato un sistema di gestione idrica in Burkina Faso

Il progetto consentirà ai villaggi di avere a disposizione acqua potabile durante tutto l'anno

il sistema idrico inaugurato in Burkina Faso
E’ stato inaugurato a Manga (Burkina Faso) l’ultimo progetto umanitario realizzato dall'associazione No profit romana Manalive, con la collaborazione...

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E’ stato inaugurato a Manga (Burkina Faso) l’ultimo progetto umanitario realizzato dall'associazione No profit romana Manalive, con la collaborazione dell’Ambasciata del Burkina Faso in Italia e dell'Ordine Religioso dei Camilliani. Si tratta di un sistema di gestione idrica con pompa elettrica ad alimentazione solare che permetterà di far avere ai villaggi della zona, acqua potabile che servirà anche a coltivare i terreni durante la lunga stagione secca. Inoltre, l'opera, alimentata con energia rinnovabile e realizzata solo attraverso aziende Burkinabè per aiutare l'economia locale in un ottica di reale cooperazione allo sviluppo, permetterà di avere acqua potabile per tutto il villaggio e gli insediamenti rurali limitrofi.

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Manalive, donne protagoniste del progetto di sviluppo

Infine, grazie alla collaborazione dell’Ordine religioso dei Camilliani, alcuni terreni saranno affidati esclusivamente alle donne del villaggio al fine di garantire loro lavoro, autonomia, dignità e pari opportunità. Questi aspetti sintetizzano perfettamente il tipo di progetti che realizza Manalive, no profit composta prevalentemente da giovani il cui cuore pulsante per l'Italia è Roma e che si è distinta anche nelle attività a sostegno delle popolazioni colpite dalla guerra in Ucraina. Si tratta di piani non pensati solo per il breve periodo, ma di missioni umanitarie di cooperazione allo sviluppo con un orizzonte temporale di lungo termine che puntano allo sviluppo integrale della comunità.

Manalive, anche dj Ludwig tra coloro che hanno collaborato al progetto

Il progetto nasce sulla scia di quanto teorizzato e realizzato da Thomas Sankara che, prima di tutti, istituendo il Ministero dell’Acqua aveva compreso l'importanza e il ruolo centrale che l'acqua dovesse avere all'interno delle politiche economiche e sociali del suo Paese. Un progetto umanitario alla cui realizzazione ha collaborato anche il dj e artista musicale Ludwig, tra i musicisti più in vista nel panorama dei club italiani ed esteri: «Sposo le loro iniziative perché sono giovani, ma concreti e fanno progetti a lungo termine».

Neanche 6 mesi fa inoltre prima di Natale da Roma sono partiti per l’Ucraina 45 generatori di corrente da 3 Kw e venti sacchi di regali dei romani raccolti proprio dalla onlus Manalive. Si tratta di piani non pensati solo per il breve periodo, ma di missioni umanitarie di cooperazione allo sviluppo con un orizzonte temporale di lungo termine che puntano allo sviluppo integrale della comunità. Il progetto “della gestione idrica” per esempio nasce sulla scia di quanto teorizzato e realizzato da Thomas Sankara che, prima di tutti, istituendo il Ministero dell’Acqua aveva compreso l’importanza e il ruolo centrale che l’elemento vitale dovesse avere all’interno delle politiche economiche e sociali del Paese. Il Manalive Support center quest’anno ha infatti aiutato una media di 30 nuclei familiari ogni settimana, consegnando oltre 1.000 pacchi spesa. Progetto a 360 gradi, che oltre a supportare gratuitamente le famiglie dal punto di vista legale, economico e psicologico, è stato fondamentale per affrontare l’emergenza alimentare in cui si trovavano. Un meccanismo che coinvolge sul territorio italiano ed estero migliaia di volontari e donatori. Tanti i progetti curati quest’anno dall’associazione verso tutte le parti del mondo dall’Africa all’America Latina, dai Balcani al Caucaso passando per il cuore dell’Europa, grazie al progetto “Operation Holy Christmas” l’associazione è riuscita ad arrivare negli ultimi mesi (da Natale ad oggi) a migliaia di bambini e alle loro famiglie. Dai pacchi dono consegnati all’Abbazia di Fossanova di Priverno, 5 km a sud del centro urbano, in provincia di Latina, all’orfanotrofio di Zhejë in Albania, al Centro Lima della Fundación Más Humanidad di Buenos Aires, fino ad arrivare in Uruguay, al Centro de Atención a la Infancia y la Familia “La Esperanza” di Montevideo solo per elencarne qualcuno dove spesso i regali e i giochi oltre i pacchi viveri sono stati consegnati ai bambini durante le festa tradizionali.

 

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Il Messaggero