Rogo alla Thyssenkrupp, semilibertà ai due manager tedeschi. Parenti vittime: ci incateniamo a Roma

I due manager tedeschi della Thyssenkrupp condannati per omicidio e incendio colposo fruiranno della semilibertà. La procura tedesca di Essen ha autorizzato un regime di...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
I due manager tedeschi della Thyssenkrupp condannati per omicidio e incendio colposo fruiranno della semilibertà. La procura tedesca di Essen ha autorizzato un regime di semilibertà per Harald Espenhahn e Gerald Priegnitz, i due manager di Thyssenkrupp riteuti corresponsabili dell'incendio, che causò la morte di 7 operai a Torino, e condannati a 5 anni di carcere per omicidio e incendio colposo.


Thyssen, il pg di Torino: «I manager tedeschi sconteranno la pena in carcere»
Rogo Thyssen a Torino, sì in Germania all'arresto per due top manager

Ne dà notizia Radio Colonia, che cita la procuratrice Anette Milk. «È previsto che i due condannati scontino la pena con il cosiddetto 'offener Vollzug'», dice la procuratrice. «Il che significa che sono detenuti in un penitenziario, ma possono lasciarlo ogni giorno per andare a lavorare e devono tornare la sera», spiega.

Entro un mese dovrebbe partire per entrambi l'esecuzione della pena, secondo quanto riferisce la procuratrice. L'incendio risale al 6 dicembre 2007, quando divampò nell'acciaieria uccidendo sette lavoratori. L'inchiesta puntò il dito sulle gravi lacune della sicurezza dello stabilimento, che era in via di dismissione per il trasferimento degli impianti a Terni.
 
«Ci incateneremo a Roma. Andremo a Essen. Qualcosa faremo. Devono dirci come è possibile questa cosa». È il primo commento di Rosina Platì, mamma di una delle sette vittime del rogo alla Thyssenkrupp di Torino del 2007, alla notizia della semilibertà per i due manager tedeschi. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero