Scarcerata Amal Fathy, attivista egiziana il cui caso viene seguito con attenzione dall'Italia perché consorte di un consulente della famiglia Regeni, é stata...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
La donna dovrà comparire in commissariato una volta a settimana, riferiscono le fonti precisando che la corte ha accolto un ricorso della difesa contro un ulteriore prolungamento della custodia cautelare in carcere. Amal era stata arrestata l'11 maggio scorso dopo un fermo che aveva riguardato per qualche ora anche il marito, Mohamed Lotfy, direttore della Commissione egiziana per i diritti e le libertà (Ecrf). Per la ong lavorano due avvocati corrispondenti legali della famiglia del ricercatore friulano torturato a morte in Egitto a inizio 2016 innescando una crisi diplomatica fra il Cairo e Roma. Il marito pubblicamente non collega mai i due casi, evidentemente reputandolo rischioso per la moglie.
L'arresto scattò l'11 maggio su denuncia di una banca che si era sentita oltraggiata da due video postati da Amal su Facebook denunciando molestie sessuali ma trovandosi accusata di aver insultato lo Stato egiziano e i suoi cittadini. Per questo caso nel settembre scorso la donna era stata condannata a due anni di reclusione con pena sospesa dietro il pagamento di cauzione, sentenza contro cui i suoi legali preannunciarono appello. Pende inoltre sul capo di Amal l'accusa, più grave di appartenenza al «6 aprile», nato come movimento opposizione anti-Mubarak, ma entrato poi in rotta di collisione anche con il presidente Abdel Fattah Al Sisi e bandito come «terrorista». Il caso di Amal Fathy viene seguito con dichiarata attenzione fra gli altri dal parlamento italiano, da quello Ue e dalla famiglia Regeni. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero