Putin alla guerra totale? Camporini, ex capo di Stato maggiore della Difesa: «Un mistero i veri obiettivi dello zar»

Putin alla guerra totale? Camporini, ex capo di Stato maggiore della Difesa: «Un mistero i veri obiettivi dello zar»
Putin alla guerra totale? «Un'ipotesi alla quale nessuno aveva pensato finora, anzi a detta di molti sembra più probabile che il 9 maggio sarà il momento...

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Putin alla guerra totale? «Un'ipotesi alla quale nessuno aveva pensato finora, anzi a detta di molti sembra più probabile che il 9 maggio sarà il momento in cui Putin proclamerà che determinati obiettivi che sono nella sua mente dall'inizio e per i quali è stata pianificata l'operazione militare speciale, sono stati finalmente raggiunti». Per Vincenzo Camporini, ex capo di Stato maggiore della Difesa e responsabile Difesa e sicurezza di Azione, se invece i britannici avessero ragione, «ci troveremmo in una situazione molto diversa e dovremmo aspettarci altre provocazioni di Putin, ma è difficile dirlo perché dipende tutto dalla testa di quest'uomo e ancora nessuno è riuscito davvero a capire quale sia il suo obiettivo e fin dove voglia spingersi. Anche l'invasione veniva data per impossibile, pure da me, e invece è avvenuta».

Il generale Gerasimov, capo dello stato maggiore generale delle Forze armate russe, si troverebbe in prima linea.

«Notizia molto interessante, che può essere letta in due modi opposti: o Gerasimov arriva per intestarsi la vittoria dopo aver impostato bene le cose, oppure per prendere il comando e spiegare come si fa anche al generale Dvornikov che aveva assunto il comando unico. Rispetto alle tre diverse spinte offensive scoordinate della prima fase, oggi l'azione russa è comunque più razionale e potenzialmente molto più efficace, eppure si è tradotta finora in un modesto vantaggio territoriale. Bisognerà vedere se l'accerchiamento delle forze ucraine nell'Est verrà completato o meno. È intorno a Izyum che si sta svolgendo una battaglia importantissima, perché da nord i russi stanno cercando di spingersi fino a sud, a Mariupol».

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Gli ucraini stanno perdendo terreno?

«Questa è una guerra d'attrito, con gli ucraini che cedono territorio, a caro prezzo per i russi, ma bisogna vedere se questa cessione di territorio fa parte di una manovra programmata per allungare le linee di comunicazione russe e renderne quindi più difficili i rifornimenti, minacciati anche tramite un'attività contro ponti e strettoie. A noi non resta che continuare a fare gli spettatori e intanto mandare avanti l'afflusso di armi nuove e moderne».

Che dire del jet ucraino che avrebbe colpito in Russia?

«Sono stupefatto dall'ammissione russa di questa mancanza di dominio dell'aria che in una qualsiasi campagna operativa dovrebbe essere il primo obiettivo».

 

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Il Messaggero