Putin, la flotta dei sottomarini nucleari si muove: cresce l'allarme. Ecco i rischi per la Nato

Il timore è che Mosca possa danneggiare i cavi sottomarini in fibra ottica e le infrastrutture fondamentali per i sistemi di comunicazione globali

Putin, la flotta dei sottomarini nucleari si muove: cresce l'allarme. Ecco i rischi per la Nato
Cresce l’allarme per la minaccia sottomarina russa. Il Comando della marina delle forze armate ucraine avvisa che ci sarebbero almeno 17 navi militari di Mosca in movimento,...

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Cresce l’allarme per la minaccia sottomarina russa. Il Comando della marina delle forze armate ucraine avvisa che ci sarebbero almeno 17 navi militari di Mosca in movimento, tra le quali due sottomarini e cinque portamissili armati con i missili da crociera Kalibr. Dopo un’esercitazione navale congiunta con Cina e Sudafrica, i media cinesi hanno detto che la Russia avrebbe intenzione di lanciare una nuova minaccia nel Mar Nero. Si parla anche del possibile uso del sistema di missili ipersonici Zircon, finora negato da Mosca.

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La flotta di sottomarini della Russia

La Russia lavora per migliorare la sua flotta di sottomarini dal crollo dell’Unione Sovietica. In dicembre Putin ha detto che il paese avrebbe costruito più sottomarini nucleari, «che garantiranno la sicurezza della Russia per i decenni a venire». La scorsa settimana, Alexei Rakhmanov, capo della United Shipbuilding Corporation con sede a San Pietroburgo, ha dichiarato che la Marina russa sarà rifornita con due nuovi sottomarini nucleari entro la fine dell’anno. Il timore della Nato è che Mosca possa danneggiare i cavi sottomarini in fibra ottica e le infrastrutture fondamentali per i sistemi di comunicazione globali. Il 20 gennaio il presidente francese Emmanuel Macron ha dichiarato che «è necessario acquisire la capacità di controllare il fondale marino» fino a una profondità di 19.600 piedi, per proteggere «le infrastrutture sottomarine critiche».

 

Il rischio attacchi

Michael Peterson, direttore del Russia Maritime Studies Institute, ha dichiarato a Newsweek che i potenziali attacchi alle infrastrutture critiche sottomarine in tutto il mondo rappresentano una «minaccia legittima e seria. La Russia per almeno un decennio ha sviluppato capacità di guerra dei fondali marini molto significative». Nella guerra dei fondali, la Russia schiera il Direttorato principale della ricerca sottomarina, noto anche con l’acronimo “Gugi”, o come Unità militare 40056. «Questa unità speciale - ha proseguito Peterson - è in grado di fare spionaggio, ma anche di combattere una guerra e imporre costi all’avversario. Se i cavi Internet sottomarini venissero tagliati dai russi ci sarebbero enormi implicazioni finanziarie e le comunicazioni tra Stati Uniti ed Europa continentale verrebbero fortemente limitate. Questa è una di quelle aree in cui la Russia pensa di avere un vantaggio». Secondo il servizio di intelligence norvegese - scrive Newsweek - «una parte centrale delle capacità nucleari russe si trova sui sottomarini e sulle navi di superficie della flotta settentrionale» e «le armi nucleari tattiche della Russia rappresentano una minaccia particolarmente grave non solo per l’Ucraina, ma anche per i Paesi della Nato».

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Il Messaggero