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La rivelazione dei progetti del presidente russo Vladimir Putin di testare l'arma spaziale russa potrebbe far saltare definitivamente il lavoro dell'intelligence Usa. È quanto rivela in esclusiva il quotidiano statunitense “Politico”. Fonti vicine agli 007 hanno fornito alla Cnn un dossier più dettagliato su quello a cui sta lavorando Mosca e sulla minaccia che potrebbe rappresentare un'arma spaziale nucleare in grado di distruggere i satelliti e paralizzare una vasta fascia di quelli commerciali e governativi da cui dipende il mondo intero. «L'entourage amministrativo del presidente americano Joe Biden stava lavorando a porte chiuse per dissuadere la Russia dal testare l’arma spaziale», riporta il quotidiano Politico.
«Uno dei motivi per cui i funzionari statunitensi non hanno diffuso ampiamente informazioni sugli sforzi della Russia per sviluppare una nuova arma spaziale è che l’amministrazione stava cercando di avviare colloqui per convincere Mosca a ritirare il programma. Secondo un funzionario americano e una persona a conoscenza del progetto, alti membri dell’intelligence e dell’amministrazione avevano contattato la Russia - insieme a India e Cina come possibili intermediari - riguardo al progetto prima che diventasse pubblico».
Le rivelazioni sull'arma nucleare spaziale
La militarizzazione dello spazio da parte della Russia: sarebbe questa, secondo quanto riportato ai media Usa, «la seria minaccia alla sicurezza nazionale» rivelata a sorpresa dal capo della commissione intelligence della Camera Usa, il repubblicano Mike Turner.
A repentaglio gli sforzi degli Stati Uniti
I funzionari americani stimavano che le informazioni relative allo spazio fossero altamente sensibili e che lavorare attraverso i canali diplomatici sarebbe stato più efficace. «Temevano - scrive Politico - che se l’informazione fosse diventata pubblica avrebbe probabilmente fatto arrabbiare il presidente russo Vladimir Putin». Ma nelle ultime settimane, l’amministrazione era sempre più preoccupata che Mosca fosse pronta a lanciare l'arma e ha condiviso quelle informazioni con un gruppo di legislatori a Capitol Hill. Alti funzionari della comunità dell’intelligence, della Casa Bianca e del Dipartimento di Stato a gennaio avevano elaborato un piano per cercare di convincere la Russia a fare marcia indietro esercitando anche pressioni diplomatiche attraverso intermediari. «I funzionari statunitensi avevano contattato Cina e India, sottolineando il pericolo e la possibilità che anche i loro satelliti potesserp essere danneggiati. Avevano inoltre discusso di piani per impegnarsi ulteriormente con i rappresentanti di quei Paesi alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco dello scorso 17 febbraio. Entrambi i Paesi ospitano importanti società satellitari private e hanno capacità di lancio spaziale indipendenti». Il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan avrebbe dovuto informare i legislatori su questi piani prima che il presidente della Camera dei servizi segreti Mike Turner (R-Ohio) la scorsa settimana rilasciasse una dichiarazione facendo scoppiare il caso.
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Il Messaggero