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Un'alluvione senza precedenti ha devastato gli Emirati Arabi Uniti, un paese desertico dove non pioveva quasi mai, dopo che per alcuni giorni consecutivi erano stati fatti decollare aerei speciali che inseminavano le nuvole con ioduro d'argento e biossido di carbonio congelato per favorire le precipitazioni. Ahmed Habib, meteorologo presso il Centro nazionale di meteorologia degli Emirati, ha confermato a Bloomberg l'utilizzo degli aerei, che probabilmente ha amplificato gli effetti di una imponente struttura temporalesca già in arrivo sull'area.
IL METEO IMPAZZITO
Alle 9 del mattino di martedì il cielo è diventato improvvisamente nero, come è accaduto poche altre volte nella storia, ed è cominciato a piovere a dirotto. Nelle 24 ore successive è caduta tutta l'acqua che di solito cade su Dubai in un anno e mezzo: in termini tecnici 142 millimetri di pioggia, vale a dire 142 litri per ogni metro quadrato. I venti hanno raggiunto la velocità di 80 chilometri all'ora. Dal 1949, anno in cui si è cominciato a tenere un registro degli eventi meteorologici nell'area, non si ricorda una inondazione così devastante. In pochi minuti, migliaia di automobili sono state sommerse dall'acqua, con gli occupanti costretti a mettersi in salvo a nuotare o ad attendere i soccorsi sui tetti. È toccato a tutti, anche ai proprietari delle Rolls-Royce, delle Ferrari, delle Lamborghini e delle Bugatti che di solito sfrecciano per le strade di Dubai. Jordan Welch, re delle criptovalute, ha documentato su X l'abbandono della sua Rolls come fosse un naufrago costretto a lasciare la nave.
LA CONTA DEI DANNI
Fino a ieri si contava negli Emirati una sola vittima, ma si teme che il conteggio sia destinato a salire.
DISAGI NEI TRASPORTI
L'aeroporto è rimasto aperto fino alle 15,30, ma i piloti e i passeggeri che atterravano hanno passato un'esperienza terrificante, perché le piste principali e quelle di rullaggio erano piene d'acqua che si sollevava al passaggio degli aerei come fosse la scia di un motoscafo. Le autorità hanno chiuso lo scalo per alcune ore ed è stato un bel guaio. Quello di Dubai è uno degli aeroporti più trafficati del mondo, perché è al centro della maggior parte delle rotte internazionali che collegano Occidente ed Oriente. Sui social sono comparsi avvisi che invitavano i passeggeri a non andare in aeroporto, cosa per altro impossibile perché tutte le strade erano bloccate. Sempre sui social, centinaia di foto documentavano l'accampamento nel quale si erano trasformati i saloni dello scalo, con ogni sedile occupato e centinaia di persone che hanno passato la notte sdraiate per terra.
Fuori continuava a piovere. Ogni tanto un fulmine rischiarava per qualche secondo la città, uno ha colpito anche il Burj Khalifa, l'edificio che con i suoi 829.8 metri è il più alto del mondo, ma senza causare danni. Il forte vento ha spazzato le case e quasi tutto quello che c'era sui terrazzi è caduto di sotto. La metropolitana si è fermata, le scuole sono state chiuse, gli uffici puri.
CAOS IN ORIENTE
L'imponente sistema temporalesco che ha colpito gli Emirati ha interessato anche i Paesi vicini come il Bahrein, il Qatar, l'Arabia Saudita, il Kuwait e l'Oman. Qui nei giorni scorsi sono morte 18 persone proprio a causa del maltempo. Dieci erano scolari che viaggiavano in un autobus che è stato travolto dall'acqua. La tempesta ora si è allontanata, si conteranno vittime e danni, e si studierà con più attenzione che cosa può succedere quando si compiono esperimenti lanciando ghiaccio e sale sui temporali in arrivo. A volte è meglio stare attenti a ciò che si desidera, perché potrebbe avverarsi.
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