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È bastato un semplice errore di battitura per consegnare informazioni riservatissime al nemico, alleato storico del presidente russo Vladimir Putin. Negli ultimi dieci anni milioni di e-mail destinate ai dipendenti del Pentagono sono state inviate per sbaglio a caselle di posta elettronica del Mali. Il motivo? Le parole ".ml" al posto di ".mil", un errore dovuto alla somiglianza tra il dominio riservato all’esercito americano e quello della nazione dell’Africa occidentale, Stato nemico di Washington dopo il colpo di Stato militare del 2012. Uno sbaglio che ha consegnato per lungo tempo comunicazioni americane riservate ai funzionari africani, perfino - secondo quanto scrive il Financial Times - dati sensibili come le prenotazioni alberghiere di alti ufficiali dell’esercito statunitense.
Le mail erano destinate ai proprietari di account di posta elettronica ".mil", il dominio Internet dell’esercito americano. A far scoppiare il caso, denunciando cosa fosse accaduto, non sono stati gli esperti di cybersecurity del quartier generale del Dipartimento della Difesa Usa ma un imprenditore olandese dopo che l'azienda, di cui è proprietario, era stata incaricata di gestire proprio il dominio ".ml". «Nelle mail - ha raccontato l'imprenditore - c'erano i numeri delle camere d’albergo del capo di stato maggiore dell’esercito, il generale James McConville, e del suo entourage durante un viaggio in Indonesia a maggio. In un’altra un agente dell’Fbi scriveva a un funzionario della Marina degli Stati Uniti».
Sul caso è intervenuta la vicesegretaria stampa del Pentagono Sabrina Singh che ha dichiarato: «Il Dipartimento ha impedito ai propri account di posta elettronica di inviare mail agli account ".ml" in via precauzionale».
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