Pena di morte sospesa: il governatore della California "grazia" 737 detenuti

Pena di morte sospesa per 737 detenuti: accade in California. Il governatore della California Gavin Newsom ha firmato l'atteso provvedimento che prevede una moratoria sulla...

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Pena di morte sospesa per 737 detenuti: accade in California. Il governatore della California Gavin Newsom ha firmato l'atteso provvedimento che prevede una moratoria sulla pena di morte. Il decreto riguarda 737 detenuti nel braccio della morte e la cui esecuzione viene per ora sospesa.


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La sospensione della pena capitale nello Stato della California viene accolta dalla Comunità di Sant'Egidio con grande soddisfazione perché - per la sua importanza e per le motivazioni addotte - apre alla speranza di una sua possibile, progressiva, abolizione. «In un mondo in cui la leadership si è spesso trasformata in "followship", al seguito di sondaggi e umori variabili, la California e il nuovo governatore Gavin Newsom danno prova di un grande coraggio politico e leadership», dichiara il coordinatore della Campagna mondiale per l'Abolizione della Comunità, Mario Marazziti.

In California c'è il più grande braccio della morte del mondo, con 737 condannati, ma dal 1978 le esecuzioni sono state 11, mentre 79 sono morti di cause naturali, 26 per suicidio. E 79 hanno, ad oggi, esaurito tutti gli appelli. La Comunità di Sant'Egidio, che assieme a oltre 20 ministri della Giustizia radunati a Roma nella Conferenza Internazionale della Giornata mondiale delle Città contro la Pena di Morte a Roma, il 29 novembre scorso, aveva promosso un appello al Governatore uscente Brown per commutare tutte le sentenze capitali, esprime la sua soddisfazione e si complimenta per la decisione e la chiarezza del Governatore Newsom, che ha ufficializzato che «non darà l'autorizzazione a nessuna esecuzione» durante il suo mandato, convinto come è che «l'uccisione intenzionale di qualunque persona è sempre sbagliata», che il sistema della pena capitale «è un fallimento», «ha discriminato persone con disabilità mentali, neri e di colore, e chi non si può permettere una adeguata difesa legale», col risultato di persone sicuramente innocenti messe a morte.


Il Governatore Newsom, dichiarando la pena di morte «assoluta, irreversibile e irreparabile» si assume con coraggio le ovvie contestazioni di quanti in California hanno chiesto al contrario, con la Proposizione 66, di accelerare le procedure delle esecuzioni. In sintonia con la nuova consapevolezza cresciuta nella Chiesa cattolica dai pontificati di Paolo VI , Giovanni Paolo II e papa Benedetto, espressa dallo storico nuovo testo del Catechismo voluto da Papa Francesco, che dichiara la pena di morte non solo «non più necessaria», ma «sempre "inammissibile". Dalla California può venire un nuovo impulso verso il restringimento della pena capitale negli Stati Uniti, che vede prossima l'abolizione in New Hampshire, con voto bipartisan, dove già da venti anni si assiste ad una riduzione nel numero delle esecuzioni, scese di 5 volte, e per la prima volta la calendarizzazione di progetti di legge per l'abolizione o per una moratoria in stati a guida repubblicana, incluso l'Utah e quelli della "Montagna".
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Il Messaggero