Paolo Rossi, lo stadio Sarrià della tripletta al Brasile è diventato un parco

Barcellona. Fu nel Sarrià dove l’Italia di Bearzot, nell’82, sconfisse il Brasile di Zico, Falcao e Socrates per 3 a 2, con un hattrick di Paolo Rossi, da quel...

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Barcellona. Fu nel Sarrià dove l’Italia di Bearzot, nell’82, sconfisse il Brasile di Zico, Falcao e Socrates per 3 a 2, con un hattrick di Paolo Rossi, da quel momento consacrato alla gloria del calcio internazionale. In quello stadio, infatti, si giocò parte dei Mondiali di Spagna. Dieci anni dopo, il Sarrià accolse anche alcune partite delle Olimpiadi di Barcellona.

L’Estadi de Sarrià, conosciuto dai tifosi come la “bomboniera” e noto per la forte inclinazione del secondo anello delle tribune laterali, fu lo stadio della squadra di calcio catalana Espanyol per oltre settant’anni. Lo stadio fu fatto costruire dal Real Club Deportivo Espanyol negli anni venti, su un terreno acquistato a Can Ràbia per 170.000 pesetas che allora era una fortuna, nel quartiere di Sarrià, che venne aggregato al municipio di Barcellona appena nel 1921, per essere inaugurato il 18 febbraio del 1923. L’aumento dei costi intervenuto in corso d’opera obbligarono al ridimensionamento della capienza fino a un massimo di 10.000 posti. Negli anni Settanta, però, con la costruzione di due piani ulteriori di gradinate, il Sarrià arrivò a contenere 44.000 spettatori.

Fu in quello stadio che si realizzò, nel 1929, il primo gol della storia del campionato nazionale della Liga, per opera di Pitus Prat, in una partita vinta dal RCD Espanyol contro la Real Unión. Negli anni novanta, i problemi economici del club costrinsero la squadra catalana alla vendita dello stadio. La sua demolizione avvenne il 20 settembre del 1997. L’Espanyol si trasferì per 12 anni nello stadio Olimpico del Montjuїc, fino ad approdare a quello definitivo di Cornellà.

Al posto dello stadio sorse un parco pubblico, i Jardins del Camp de Sarrià. Il riordino urbano dell’area diede vita all’elegante quartiere Sarrià–Sant Jervasi, situato nell’area Nord della capitale catalana, in cui il Tibidabo svetta come principale attrazione turistica.

 

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