Sanzioni Ue, perché ha vinto Orban? Dal nodo petrolio russo al veto su Kirill, ecco cosa ha ottenuto

Il premier ungherese porta a casa anche un'esenzione temporanea allo stop del greggio

Sanzioni Ue, perché ha vinto Orban? Dal nodo petrolio russo al veto su Kirill, ecco cosa ha ottenuto
Era nella black list a inizio maggio, l'Alto rappresentante Josep Borell aveva iscritto il patriarca Kirill nella lista delle sanzioni europee perché considerato un...

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Era nella black list a inizio maggio, l'Alto rappresentante Josep Borell aveva iscritto il patriarca Kirill nella lista delle sanzioni europee perché considerato un sostenitore dell'invasione russa. Ma il patriarca di Mosca su quella lista (è la sesta), alla fine, non ci sarà. Grazie al premier ungherese Viktor Orbán

Orban ha posto come condizione per il suo assenso alle sanzioni il ritiro del patriarca della Chiesa ortodossa russa Kirill dalla nuova lista di personalità sotto misure restrittive. E così 26 governi degli Stati dell'Unione hanno deciso di cancellare il nome di Kirill dalla lista. L'approvazione definitiva del sesto pacchetto di sanzioni avverrà attraverso procedura scritta con scadenza domani alle 9.

Kirill sostiene apertamente Putin: a proposito dell'invasione russa dell'Ucraina dichiarò che «la Russia non ha mai attaccato nessuno. È sorprendente che un Paese grande e potente non abbia mai attaccato nessuno, abbia solo difeso i propri confini». La decisione dei 27 ambasciatori degli Stati è motivata con la volontà di preservare l'unità della UE.

Gli ambasciatori dell'UE si erano incontrati mercoledì pomeriggio (1° giugno) per esaminare il testo legale del pacchetto di sanzioni che include il divieto di importazione del petrolio russo. L'accordo di massima comprendeva un'importante concessione all'Ungheria, con un'esenzione temporanea per il greggio fornito da un oleodotto. Solo questa deroga ha sbloccato il pacchetto di sanzioni che era fermo da un mese. Per convincere l'Ungheria, paese senza sbocco sul mare, l'Unione europea ha deciso di limitare il divieto al petrolio russo che arriva sulle navi cisterna, esentando temporaneamente il carburante che arriva attraverso gli oleodotti. Il testo finale delle sanzioni contiene inoltre concessioni alla Bulgaria e alla Croazia: un periodo di tempo aggiuntivo per liberasi dal petrolio russo.

Durante l'incontro di mercoledì, l'Ungheria si era opposta alla proposta di sanzionare il capo della Chiesa ortodossa russa, da sempre alleato di Putin. La richiesta ungherese è stata una sorpresa. Ed è stata accettata. Orban consegue così una doppia vittoria. 

 

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Il Messaggero