New York Times: «Per mesi abbiamo cercato un accordo con OpenAI»

Il New York Times ha intentato una causa contro OpenAI e Microsoft, affermando che le società di intelligenza artificiale hanno violato il copyright copiando illegalmente...

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Il New York Times ha intentato una causa contro OpenAI e Microsoft, affermando che le società di intelligenza artificiale hanno violato il copyright copiando illegalmente milioni di articoli del giornale. L'azione legale è parte di un trend di azioni volte a limitare l'uso non retribuito di grandi quantità di contenuti online per addestrare modelli di linguaggio artificiale. Il Times sostiene che OpenAI e Microsoft abbiano utilizzato il suo lavoro giornalistico per sviluppare prodotti di intelligenza artificiale che minacciano la capacità del Times di offrire i propri servizi. Questa è la prima azione legale di una grande testata contro queste società, in un momento di grande preoccupazione riguardo all'utilizzo non autorizzato di contenuti giornalistici per la creazione di prodotti di intelligenza artificiale.

«Usati milioni di articoli per addestrare chatbot»

Intelligenza artificiale, la causa del New York Times

«Per mesi, il Times ha cercato di negoziare un accordo, ma i negoziati non hanno condotto ad una risoluzione», si legge nel ricorso del Times. Portavoce di OpenAI e Microsoft non hanno ancora risposto ad una richiesta di commento, scrive il Washington Post. I cosiddetti modelli linguistici di grandi dimensioni (LLMs) che sono dietro agli strumenti di Ai come ChatGPT funzionano ingerendo un'enorme quantità di testi recuperati da Internet, apprendendo in questo modo le connessioni tra parole e concetti e quindi sviluppando la capacità di predire quale parola dire nella frase successiva, riuscendo così ad imitare il linguaggio e la scrittura umana. OpenAi, Microsoft e Google si sono rifiutati di rivelare quello che viene inserito nei modelli più nuovi, ma i precedenti LLMs hanno compreso enormi quantitativi di contenuti dei media e cataloghi di libri.

Le società tech sostengono che l'uso delle informazioni estratte da Internet per addestrare gli algoritmi di Ai rientra nell'ambito del «giusto uso», un concetto che per la legge del copyright permette alle persone di usare il lavoro di altri se viene modificato in modo sostanziale. Nel ricorso del Times, però, sono elencati diversi esempi di modelli Gpt-4 Ai di OpenAi in cui compaiono articoli del Times copiati parola per parola.

Dallo scorso agosto sono almeno 538 i media, compresi New York Times, Washington Post e Reuters, che hanno installato dei sistemi di blocco ai loro siti per impedire alle società di Ai di "rubare" i loro articoli. Intanto, OpenAI ha negoziato accordi con le organizzazioni dei media nell'ultimo anno per poter pagare i loro contenuti. A luglio, ha firmato un accordo con l'Associated Press per aver accesso ai suoi articoli. Ma lo scorso ottobre un portavoce della società ha detto che le precedenti pratiche non violavano le leggi del copyright e che i nuovo accordo fatto riguardava solo i contenuti che non sono reperibili online.

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Il Messaggero