Minnesota, rifiutano il vaccino: la Mayo Clinic licenzia 700 dipendenti

Minnesota, rifiutano il vaccino: la Mayo Clinic licenzia 700 dipendenti
La Mayo Clinic ha licenziato 700 dipendenti che si sono rifiutati di rispettare la politica sui vaccini Covid-19 dell'ospedale . I lavoratori avevano tempo fino a...

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La Mayo Clinic ha licenziato 700 dipendenti che si sono rifiutati di rispettare la politica sui vaccini Covid-19 dell'ospedale . I lavoratori avevano tempo fino a lunedì per sottoporsi alla prima dose o richiedere l'esenzione per motivi di salute o religiosi.  Secondo quanto riferito , la clinica, che è il più grande datore di lavoro nel suo stato di origine del Minnesota, ha concesso la maggior parte delle richieste di esenzione. Ma per 700 dipendenti non c'è stata altra soluzione che il licenziamento.  «Anche se la Mayo Clinic è rattristata dalla perdita di preziosi dipendenti, dobbiamo prendere tutte le misure necessarie per proteggere i nostri pazienti, la forza lavoro, i visitatori e le comunità», ha detto la clinica allo Star Tribune . «Se le persone allontanate dal lavoro sceglieranno di farsi vaccinare in un secondo momento, ci sarà l'opportunità per loro di fare domanda e tornare alla Mayo Clinic».

La Mayo Clinic è un'organizzazione non-profit per la pratica e ricerca medica che si trova in tre aree metropolitane degli Stati Uniti d'America: Rochester nel Minnesota, Jacksonville in Florida e Phoenix in Arizona

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La Mayo Clinic, che ha informato per la prima volta i dipendenti lo scorso luglio, ha dovuto affrontare pesanti critiche sull'obbligo di vaccinazione. Sebbene principalmente associato al Minnesota, dove è stato fondato, il sistema sanitario gestisce anche ospedali in Arizona, Florida, Iowa e Wisconsin. Un gruppo di 38 legislatori ha inviato una lettera all'ospedale il mese scorso elencando diversi motivi per cui avrebbero dovuto fare dietrofront sulla decisione, sostenendo che la politica adottata «non si adatta alla reputazione o all'immagine che sappiamo che la Mayo Clinic ha».

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Lunedì, dopo aver appreso dei licenziamenti, la rappresentante del Minnesota Peggy Bennett ha criticato la decisione che secondo la clinica era «basata su scienza e dati». «Siamo in una situazione precaria e dobbiamo esaminarla in modo ragionevole, razionale e con buon senso», ha detto Bennett . «Il buon senso mi dice che se tutti possono prenderlo e diffonderlo, allora perché stiamo licenziando questi dipendenti?». La rappresentante Tina Liebling, tuttavia, ha applaudito la politica, affermando: «La Mayo Clinic sta prendendo queste decisioni in base alle sue esigenze e penso che dovrebbero essere rispettate»

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Il Messaggero