Nato, l'esercitazione Steadfast defender volge al termine: 20mila soldati, le manovre nell'Artico e l'avvicinamento di un aereo russo. Cosa è successo

All'operazione atlantica partecipano anche 1.700 militari italiani

Steadfast Defender e Nordic Response, l' esercitazione Nato in Norvegia: ecco cosa succede quando si avvicina un aereo russo
C'è anche l'Italia nell'esercitazione Nato Nordic Response 24 che fa parte dell'operazione più ampia Steadfast Defender che terminerà il...

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C'è anche l'Italia nell'esercitazione Nato Nordic Response 24 che fa parte dell'operazione più ampia Steadfast Defender che terminerà il 15 marzo. Il l team conta in tutto 15 diverse nazioni che fanno parte dell'alleanza atlantica e opera con i due velivoli E-3A dalla base aerea di Rygge, in Norvegia. L'aereo E-3A è soprannominato "gli occhi nei cieli" perché è in grado di rilevare movimenti aerei e marittimi a centinaia di chilometri di distanza. 

Le esercitazioni riuniscono più di 20.000 soldati con lingue, equipaggiamenti, abitudini e storie diverse. Ci sono 1.700 italiani in questo momento in Norvegia.  Si addestrano sapendo che la Russia e altri potenziali avversari sono alla ricerca di eventuali punti deboli nelle difese dell'alleanza. Le nazioni partecipanti sono Belgio, Gran Bretagna, Canada, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Norvegia, Spagna, Svezia e Stati Uniti.

Le quasi due settimane di esercitazioni si concludono questa settimana e fanno parte di un programma mesi denominato Steadfast Defender 24, il più grande dai tempi della Guerra Fredda, con 90.000 truppe.

Contatto ravvicinato con un velivolo russo, scattano i caccia F-35

Durante le operazioni c'è stato anche un contatto ravvicinato. Lo scrive l'inviato dell'AP in un reportage a bordo della fregata francese Normandie. Scrive che l'equipaggio di 146 unità si è mobilitato ai posti di combattimento quando un velivolo sconosciuto proveniente dalla Russia si è avvicinato troppo nello spazio aereo internazionale a nord della zona di pattugliamento Nordic Response della fregata, nelle acque artiche dove si trovava.

L'ufficiale comandante della Normandie, il capitano Thomas Vuong, ha dichiarato ai giornalisti dell'Associated Press che il volo sembrava essere un test russo della prontezza della Nato. A quel punto la Norvegia ha fatto decollare i caccia F-35 per intercettare l'aereo, che si è diretto nuovamente verso la Russia.

 

 

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Il Messaggero