E' di almeno un migrante ucciso e altri 5 feriti il bilancio degli scontri di stamani con la polizia greca al confine turco, dove sono ammassate migliaia di persone che...
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Sono 135.844 i migranti che secondo la Turchia si sono diretti fino a stamani dalle zone interne del Paese verso il confine con la Grecia per cercare di entrare nell'Ue, dopo che Ankara ha annunciato che non intende più fermarli. Lo riferisce su Twitter il ministro dell'Interno turco Suleyman Soylu. Ieri il ministro aveva parlato di 130 mila persone. Atene ha confermato finora 24 mila tentativi illegali di attraversamento impediti.
Grecia chiude il confine con la Turchia: lacrimogeni contro centinaia di migranti
«Oggi ogni Paese europeo che cerca di rimandare indietro i rifugiati a cui ha chiuso i confini, picchiandoli e affondando le loro barche, viola la Dichiarazione universale dei diritti umani. La Grecia affonda i gommoni lasciando morire i bambini a bordo». Lo ha detto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan in un discorso al gruppo parlamentare del suo Akp ad Ankara. «Abbiamo aperto le porte ai rifugiati che vogliono andare in Europa. Questa decisione è in linea con il diritto internazionale. Invitiamo tutti i Paesi Ue, e in particolare la Grecia, a rispettare i rifugiati che giungono nel loro territorio, conformemente alla Dichiarazione universale dei diritti umani», ha proseguito il presidente turco. «Avete dato un sostegno del genere alla Turchia per aver ospitato in 10 anni 4 milioni di rifugiati?», ha poi attaccato il leader di Ankara, riferendosi ai 700 milioni promessi da Bruxelles ad Atene per gestire la nuova crisi migratoria. Erdogan ha anche fatto riferimento alla visita di oggi ad Ankara del presidente del Consiglio europeo Charles Michel e dell'Alto rappresentante Ue Josep Borrell, accusando l'Ue di essere «ambigua». «Se i Paesi europei vogliono risolvere la questione dei migranti devono sostenere gli sforzi della Turchia per soluzioni politiche e umanitarie in Siria». La Turchia spera di «ottenere un cessate il fuoco il più rapidamente possibile» a Idlib». ha poi concluso Erdogan.
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Il Messaggero