La salute di Angela Merkel continua a preoccupare. Dopo il terzo episodio di tremore sulle cui cause in tanti si interrogano, dentro e fuori la Germania, la cancelliera tedesca ha...
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Il mistero, dunque, continua. La leader tedesca mal sopporta l'attenzione che il mondo sta riservando alle sue condizioni e sta cercando di eliminare ogni possibile occasione che quello strano tremore si manifesti ancora in pubblico. Al punto, si racconta, da chiedere personalmente una modifica del protocollo. È per questo che oggi, al loro arrivo nel cortile della cancelleria dove era attesa la premier danese Mette Frederiksen, i fotografi non hanno trovato solo la solita guida rossa ma anche una pedana con sopra due sedie bianche. Le due leader le hanno raggiunte e vi si sono accomodate.
Angela Merkel e la premier danese
L'ospite danese forse pure troppo rispetto alla solennità del momento, visto che ha accavallato le gambe. E appena sono partiti gli inni nazionali, sono rimaste sedute. In barba ad ogni protocollo. Ogni cerimoniale prescrive infatti che in quel momento si debba stare rigorosamente in piedi mentre i militari si fissano sull'attenti. Una prescrizione, ricordano gli esperti di cerimoniale, che non venne disattesa neanche da Giovanni Paolo II nella fase in cui il Pontefice era più martoriato dalla sua malattia. Finiti gli inni, Merkel e Frederiksen si sono alzate e hanno passato in rassegna i reparti schierati, per poi andare via. Ancora una volta le immagini hanno fatto il giro del mondo. I giornali tedeschi chiedono ormai sempre più insistentemente a Merkel di spiegare cosa le stia succedendo.
La Bild, che in un editoriale di fuoco per quei tremori ne ha chiesto le dimissioni, ha rivelato che dopo il primo episodio, poco più di tre settimane fa, la cancelliera si è sottoposta ad attenti esami, in particolare analisi dei valori ematici, risultati negativi. E mentre in Germania ci si chiede cosa succederà a Parigi il 14 luglio, quando Merkel parteciperà alle cerimonie per la festa della Repubblica francese, lei continua a gettare acqua sul fuoco. «Si può assumere che data la responsabilità del mio ufficio si debba conoscere e quindi agire di conseguenza anche rispetto a quello che riguarda il mio stato di salute», ha detto ai cronisti, aggiungendo: «Si può presumere però che anch'io, come persona, abbia il più grande interesse personale ad essere sana e a rispettare la mia salute». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero