Nella giornata delle vittime della guerra e delle dittature, Emmanuel Macron è stato ospite ieri delle commemorazioni a Berlino con l'onore di parlare, primo presidente...
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Il messaggio pare essere stato recepito, ma su una sua implementazione, a pochi mesi dalle europee e a fronte della debolezza interna dei due leader, è lecito avere dubbi. Macron, a nemmeno la metà del guado del suo mandato, arranca in patria: i sondaggi in cantina e in Francia infuria la protesta contro il caro benzina con oltre 400 feriti e una vittima. A Berlino, la Merkel, al potere da 13 anni, ha abdicato alla leadership Cdu nella speranza di arrivare alla fine del suo quarto e ultimo mandato da cancelliera nel 2021. Potrebbe non essere più lei l'interlocutore privilegiato di Parigi: a dicembre, il congresso Cdu eleggerà il successore che probabilmente sarà anche il prossimo candidato alla cancelleria.
Discorso brillante di Macron e regia tedesca a effetto. «Dobbiamo trovare il coraggio di cominciare un nuovo capitolo, lo dobbiamo all'Europa», c'è bisogno di «maggiore sovranità europea». Le sfide (ambiente, cambiamento climatico, migrazione, nazionalismo, digitalizzazione), sono tante: Germania e Francia devono superare i loro tabù, l'Europa deve dotarsi degli strumenti necessari. Da qui il rilancio della proposta di un esercito europeo (proposta che ha indispettito Donald Trump ma accolta dalla Merkel), un fondo europeo a garanzia dell'euro (evoluzione dell'Esm), un ufficio europeo per la migrazione, una tassa sul digitale per batter cassa con i giganti di internet Amazon Google Apple (Berlino è riluttante però perché teme contromisure di Trump sull'auto).
Il discorso di Macron, con una celebre citazione di Goethe («e ora, oltre le tombe avanti», pronunciata dal vate dopo la morte del figlio August) è stato accolto da standing ovations come raramente al Bundestag. Accoglienza da pop star in un incontro la mattina assieme al presidente Frank-Walter Steinmeier con centinaia di giovani nel cinema Kosmos (un tempo la sala culto della Ddr nella Karl-Marx Allee). Altro momento toccante al Bundestag, le lettere di giovani calciatori in memoria dei loro colleghi di Schalke, Hertha, Liverpool, Brügge, morti nella prima guerra, «Le lacrime non hanno colore», «You will never walk alone» alcune delle frasi lette. La cancelliera, in un bilaterale nel pomeriggio, ha colto il messaggio: «dobbiamo passare ai fatti», ha detto, al Consiglio europeo di metà dicembre devono essere prese decisioni. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero