«They are shooting, they are shooting». Erano da poco passate le 14 quando Londra è ripiombata nel terrore e l'urlo ripetuto da decine di persone si...
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Londra, attacco al London Bridge: morti 2 passanti, 8 feriti, ucciso l'aggressore. «Indossava una finta cintura esplosiva»
Londra, l'eroe misterioso di London Bridge che ha disarmato l'aggressore armato di coltello
Eppure, fino a dieci minuti prima, nulla lasciava immaginare che questo venerdì di fine novembre, insolitamente pieno di sole e luce, si sarebbe trasformato nell'ennesimo incubo. Decine di persone in fila per salire fino in cima allo Shard, il grattacielo più alto della città, altre centinaia a passeggiare sul ponte schivando ciclisti e gli immancabili bus a due piani, altri ancora in fila agli stand del Borough Market per un chicken curry o un riso thailandese con funghi. Insomma, una giornata come tante in una città che sembra non fermarsi mai.
Poi, in un istante, è cambiato tutto.
In centinaia si sono asserragliati dentro i negozi e nei locali, che dopo aver fatto entrare più persone possibile hanno tirato giù le saracinesche è bloccato ogni ingresso. «Ci risiamo, un'altra volta un attentato - dice scuotendo la testa la commessa del 'Pulia' in Stoney Street - qui viviamo così. Sembra che tutto sia normale e poi all'improvviso vedi il terrore nella faccia della gente». Per almeno un'ora in tutta la zona non si è capito bene cosa fosse successo. La connessione internet andava e veniva, gli schermi tv nei locali mandavano le immagini del ponte pieno di poliziotti e in sovrimpressione la scritta 'London Bridge attack', ogni tanto qualcuno passava di corsa per le strade.
Che ci fosse un unico attentatore e che l'attacco fosse concluso lo si è capito solo dopo, quando i poliziotti - quelli che c'erano anche prima in giro per la zona e quelli in tenuta d'assalto con il volto coperto che sono arrivati appena scattato l'allarme - hanno iniziato a fare il giro dei locali e delle strade per evacuare tutti.
In meno di un'ora l'intero isolato del Borough Market è stato svuotato. Senza panico, stavolta. «Eravamo in un locale sotto il London Bridge - racconta una donna - ad un certo punto ci hanno detto di evacuare perché era successo qualcosa. Abbiamo visto in tv che c'era stato un attentato, ma non avevamo capito che era una cosa così grave. La polizia è stata molto efficiente, c'erano agenti con i cani e altri in assetto antisommossa che ci hanno guidato fuori dalla zona pericolosa».
Un altro ragazzo stava lavorando in uno dei negozi del mercato. «Ci hanno fatto spostare in una safe zone tutti insieme - dice - e dopo un pò ci hanno fatto defluire dal mercato. Cosa abbiamo visto? Abbiamo visto gente che urlava e correva via, diceva che stavano sparando e di nascondersi». Alle 16.30 tutta la zona era completamente isolata e 'pulità, dopo i controlli a tappeto degli uomini dell'antiterrorismo. E tutt'attorno Londra aveva già ripreso a vivere: con le metro piene, i negozi aperti e il via vai incessante sul Southwark Bridge e sul Tower Bridge, i due ponti più vicini per vedere le sirene blu ancora ferme sul London Bridge. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero