Libia, Erdogan anticipa il voto in Parlamento: il 2 gennaio sì alle truppe per al Sarraj. E intanto intanto arruola 300 siriani

Libia, Erdogan anticipa il voto in Parlamento: il 2 gennaio sì alle truppe per al Sarraj. E intanto intanto arruola 300 siriani
La Turchia si muove e anticipa i tempi del suo coinvolgimento diretto nella guerra civile in Libia. Il Parlamento turco si riunirà infatti in sessione straordinaria il 2...

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La Turchia si muove e anticipa i tempi del suo coinvolgimento diretto nella guerra civile in Libia. Il Parlamento turco si riunirà infatti in sessione straordinaria il 2 gennaio, e non il 7,  alle 14 locali (le 12 in Italia) per votare la mozione dell'Akp del presidente Recep Tayyip Erdogan che autorizza l'invio di truppe in Libia a sostegno del governo di accordo nazionale di Fayez al-Sarraj contro l'offensiva delle forze di Khalifa Haftar. La riapertura ordinaria della Grande assemblea nazionale di Ankara dopo le festività di fine anno era fissata il 7 gennaio. Il testo della mozione dovrebbe giungere in Parlamento già domani, secondo l'agenzia Dogan.

E intanto c
irca 300 ribelli siriani, cooptati dalla Turchia, sono stati già inviati a Tripoli per combattere a fianco dell'esercito libico di Sarraj contro l'offensiva di Haftar. Lo riportano diversi media internazionali citando l'Osservatorio siriano per i diritti umani. Altri 900-1000 miliziani sarebbero stati invece trasferiti in campi di addestramento turchi in attesa di partire per la Libia. Secondo le stesse fonti l'ingaggio avrebbe una durata di 3-6 mesi ed un compenso tra i 2 mila ed i 2.500 dollari.

Questa notizia però è stata seccamente smentita proprio dal governo 
libico di Fayez al Sarraj,  dopo la diffusione di un video online in cui miliziani con accento siriano dichiarano di aver catturato una postazione militare delle forze del generale Khalifa Haftar, che si oppone al Governo di accordo nazionale (Gna) di Tripoli. «La diffusione di tali registrazioni è un disperato tentativo di distorcere i successi delle nostre forze», ha detto un portavoce dello Gna. L'Osservatorio siriano per i diritti umani, un gruppo indipendente basato a Londra che monitora il conflitto siriano, aveva riferito ieri dell'arrivo a Tripoli di 300 combattenti dell'Esercito nazionale siriano (Sna), un gruppo filo turco. L'Sna ha però smentito. «La nostra priorità è proteggere la nostra gente dalle milizie del regime siriano», si legge in un comunicato diffuso online. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero