Spunta il nome del secondo dei tre russi presenti all'incontro al Metropol di Mosca nell'inchiesta della Procura di Milano sulla presunta trattativa con al centro una...
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Sui due e sul terzo personaggio, tutti individuati dai pm Gaetano Ruta e Sergio Spadaro e dalla Gdf, sono in corso accertamenti (sono previste anche rogatorie) per capire quale fosse il loro ruolo e per conto di chi erano presenti quella mattina del 18 ottobre nella hall dell'hotel di lusso: Yakunin potrebbe essere stato un «veicolo», ossia un intermediario nella trattativa, mentre il terzo uomo, tale 'Yurì non sarebbe stato un semplice traduttore, come in un primo momento si credeva. Inoltre Yakunin e Kharchenko «hanno legami con il demagogo di estrema destra di alto profilo Aleksandr Dugin e con Vladimir Pligin, un politico profondamente invischiato nell'inner circle del presidente Vladimir Putin», scrive ancora il sito americano.
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C'è da aggiungere che i tre uomini, al momento non indicati come pubblici ufficiali, potrebbero pure loro essere iscritti nel registro degli indagati.
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L'unico ad aver deciso di andare avanti è stato Savoini. Il suo legale, Lara Pellegrini, sta preparando una memoria da depositare in vista della discussione con la quale saranno trattate solo questioni tecniche e giuridiche relative alla legittimità dell'atto di indagine. L'avvocato quindi non entrerà nel merito del contenuto della registrazione audio, depositata dai pm milanesi, dell'incontro al Metropol. Audio di cui, come è stato sottolineato nelle scorse settimane, le difese non conoscono la provenienza. Hanno invece rinunciato al Riesame Meranda e Vannucci.
Come ha spiegato il loro difensore, l'avvocato Ersi Bozheku, il motivo per cui si è deciso di non 'coltivarè il procedimento, sta nel fatto che che i pm, in vista dell'udienza di giovedì 5 settembre, hanno depositato solo il nastro dell'incontro al Metropol, il cui contenuto, «riteniamo non configuri» alcuna «ipotesi di responsabilità. Pertanto rinunciamo al riesame (...), restando in attesa di eventuali ulteriori indagini». Indagini, ha specificato, «in relazione alle quali ci riserviamo richieste nel merito ed eccezioni procedurali. Riteniamo comunque che - ha concluso il legale - anche all'esito delle attività investigative sarà confermata l'insussistenza di alcuna ipotesi di reato». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero