Libia, Conte incontra Serraj: la pace a Tripoli è nostro interesse

Libia, Conte incontra Serraj: la pace a Tripoli è nostro interesse
ROMA «La crisi libica rimane fonte di grande preoccupazione per il governo italiano e la sua soluzione rappresenta un cruciale interesse nazionale. La stabilizzazione del...

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ROMA «La crisi libica rimane fonte di grande preoccupazione per il governo italiano e la sua soluzione rappresenta un cruciale interesse nazionale. La stabilizzazione del Paese e dell'intera Regione, il benessere del popolo libico erano, sono e saranno al centro dell'azione di Governo del presidente Conte». Così fonti di Palazzo Chigi in merito ai contenuti dell'incontro che c'è stato oggi a Palazzo Chigi tra Conte e il presidente del Consiglio di Presidenza del Governo di accordo nazionale della Libia, Fayez al Serraj. «Conte - viene riferito - ha ribadito il sostegno italiano al Governo di Accordo Nazionale e nel contempo l'invito a continuare a farsi parte attiva per un ritorno ad un processo virtuoso e pacifico. Il terrorismo è una preoccupazione internazionale. Il Presidente Conte, come in precedenti occasioni, ha invitato Serraj a fare uno sforzo importante per contrastare le frange estremiste annidate tra le milizie. L'Italia ritiene che non vi possa essere alcuna soluzione militare e che la soluzione politica sia l'unica davvero sostenibile. Con questo obiettivo abbiamo ripetutamente esortato tutte le parti in causa ad invertire la spirale di violenza e adoperarsi in buona fede per un cessate il fuoco duraturo».

«Promuoviamo un approccio inclusivo - spiega Conte  -  sia con le componenti libiche, sia con la Comunità internazionale. L'Italia sostiene con coerenza il Governo di Accordo Nazionale quale Governo legittimo ed internazionalmente riconosciuto; nel contempo non possiamo non considerare la Cirenaica e le altre rappresentanze libiche come interlocutori nella ricerca di una soluzione politica. Segnalata la fortissima sensibilità dell'opinione pubblica italiana sulle gravi condizioni umanitarie, le questioni migratorie e la gestione dei centri di detenzione. Esortiamo da tempo una sinergia più forte con le agenzie Onu sul terreno e siamo promotori di un rinnovato sostegno a tutti i livelli, nazionale e con le organizzazione internazionali». «Auspichiamo che Serraj - sottolineano da Palazzo Chigi - possa garantire un forte senso di responsabilità e confidiamo molto nella cooperazione esistente tra le Autorità competenti dei due Paesi. Continuiamo a sollecitare tutte le parti in causa ad adottare tutte le necessarie misure per proteggere la popolazione civile nel rispetto del diritto internazionale umanitario. Operiamo di concerto con i partner internazionali e in stretto coordinamento con Salamè per porre fine al conflitto e rilanciare il processo politico. In questo senso, pensiamo che le iniziative diplomatiche in corso di organizzazione potranno rappresentare un prezioso aiuto per mantenere alta l'attenzione e promuovere una reale de-escalation. È chiaro che ognuno dovrà fare la sua parte. Il riferimento va all'ipotesi di Ministeriale sulla Libia ai margine dell'Unga e alla Conferenza internazionale che Berlino intende ospitare in autunno». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero