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La Serbia posiziona ingenti quantitativi di uomini e armi ai confini con il Kosovo. Gli Usa chiedono il ritiro immediato. La Nato ha deciso di aumentare la presenza di truppe nella missione Kvor in Kosovo. Il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, dice: «L’Italia è pronta a valutare l’ipotesi di rafforzamento del dispositivo Kfor, ne ho parlato con il ministro della Difesa, Guido Crosetto. Ma l’Italia per le sue capacità di dialogare con tutti può continuare a svolgere un ruolo per portare la pace».
Kosovo-Serbia, tensione alta
Appare sufficiente questa sequela di fatti per spiegare come nell’ultima settimana la situazione nel nord del Kosovo, area a maggioranza serba, stia precipitando dopo che domenica scorsa un poliziotto kossovaro è stato ucciso in uno scontro a fuoco con una quarantina di uomini armati e addirittura appoggiati da mezzi blindati. Tutto era successo a Banjska dopo che gli agenti erano intervenuti per rimuovere un blocco stradale. Per tutto il giorno la banda, formata da serbi, ha causato sparatorie, poi in trenta hanno fatto irruzione in un monastero serbo ortodosso, la polizia ne ha uccisi tre. Il premier kosovaro Albin Kurti ha parlato apertamente di attacco terroristico ma soprattutto ha accusato Belgrado di sostenere queste bande. «La criminalità organizzata - ha detto - con il sostegno politico, finanziario e logistico dei responsabili ufficiali di Belgrado, attacca apertamente il nostro Paese».
Già in primavera nel nord del Kosovo c’erano state tensioni perché parte della la popolazione serba ha contestato duramente l’insediamento di quattro sindaci di etnia albanese in quattro comuni.
Gli sviluppi
Gli ultimi sviluppi sono un avvicinamento al burrone e neanche il colloquio telefonico tra il segretario di stato americano, Antony Blinken, è il presidente serbo Aleksander Vucic ha portato a un calo della tensione, tanto che ora Belgrado ha schierato truppe al confine. La Serbia è un paese molto legato alla Russia: chi passeggia nella Capitale vedrà non solo le scritte che dicono “Kosovo è Serbia” ma anche tantissime pubblicità di Gazprom, la potente compagnia petrolifera russa. Mosca in questo momento ha tutto l’interesse che la Nato e l’Unione europea siano distratte dal sostegno all’Ucraina per affrontare una nuova emergenza in Kosovo, non a caso Mosca si è schierata con Belgrado e ha accusato il governo di Pristina.
La Repubblica del Kosovo ha proclamato l’indipendenza dalla Serbia nel 2008 (è riconosciuta da 101 stati membri dell’Onu compresa l’Italia) e la maggioranza della popolazione è di etnia albanese.
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