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Boris Johnson si è dimesso ieri, 7 luglio, dal ruolo di primo ministro inglese e di leader dei Tories. E sebbene le tempistiche per la nomina di un successore sono ancora incerte, all'interno del suo partito è già iniziata la corsa alla successione per il governo della Gran Bretagna. Tom Tugendhat è l'ultimo parlamentare che si è gettato nella mischia, insieme al procuratore generale Suella Braveman e al Brexiteer Steve Baker, anch'essi interessati.
L'ipotesi della mozione di sfiducia
Johnson ha intenzione di restare alla guida del governo finché non sarà individuato un successore, in autunno, anche se diversi esponenti conservatori sono profondamente insoddisfatti del suo mancato addio immediato alla premiership. Per l'ex primo ministro John Major, sarebbe «poco saggio» per Johnson restare fino alla scelta del suo successore.
Nel frattempo arrivano pressioni anche dall'opposizione: il Partito Laburista ha minacciato di tentare di cacciare il primo ministro immediatamente con una mozione di sfiducia, che però passerebbe solo con il sostegno di molti parlamentari conservatori.
Negli ultimi giorni una sessantina di parlamentari hanno lasciato incarichi governativi a tutti i livelli, cosa che solleva dubbi sulla capacità del governo di funzionare.
Un nuovo Primo Ministro a settembre
La tempistica per la corsa alla leadership dei Tories verrà esplicitata la settimana prossima: il nuovo primo ministro dovrebbe essere in carica in settembre. Ufficiosamente, però, la corsa è già in pieno svolgimento: Tugendhat ha lanciato oggi la sua candidatura sul Daily Telegraph, promettendo tagli alle tasse e «nuove energie e idee» per il governo.
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Il Messaggero