Jamie Oliver a pezzi. La catena di ristoranti del noto chef britannico sta per finire nelle aule di tribunale, sezione fallimenti. Jamie Oliver è stato uno dei primi chef...
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Nel gruppo che comprende Jamie's Italian, Barbecoa e Fifteen, 25 ristoranti nel mirino. «Vorrei ringraziare tutti i clienti che ci hanno apprezzato e supportato nell'ultimo decennio, è stato un vero piacere lavorare per voi». Questo il messaggio di Jamie Oliver che po ha detto: «Abbiamo lanciato Jamie's Italian nel 2008 con l'intenzione di cambiare la ristorazione in Inghilterra, con ingredienti di qualità superiore, grazie a un team straordinario che ha condiviso la mia passione per l'ottimo cibo»
Il piccolo impero di Jamie Oliver è dunque da oggi in amministrazione controllata sotto la gestione della società di consulenza KPMG. I dipendenti aspettano notizie. Mille di questi erano scampati al piano di ristrutturazione del 2018 sfociato nella liquidazione di altri 12 ristornati dopo la chiusura dell'anno con perdite da 101 milioni di sterline. Il crac di Oliver, dopo una storia imprenditoriale di alti e bassi seguita alla fama televisiva, arriva sullo sfondo della crisi strutturale che sta investendo diversi marchi del settore della ristorazione britannica, oltre che del retail in generale: fra gli altri Carluccio's (specializzato pure in gastronomia italiana), Byron Burger e Gourmet Burger Kitchen. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero